Non sono gli incentivi alle fonti pulite né gli aiuti all'industria del metallo a rendere cara la bolletta ma un'inefficienza del sistema che favorisce i grandi dell'energia, spiegano Vittorio Bardi e Fabrizio Potetti, rispettivamente responsabili per la Fiom-Cgil dell’industria metallurgica e del settore delle apparecchiature per la produzione di rinnovabili.