“Rinnovabili al 50% del mix elettrico mondiale nel 2050”, le nuove previsioni della EIA Usa

In sintesi le ultime proiezioni dell’agenzia federale Usa che si occupa di energia. Ma si può fare molto di più, come illustrano altri modelli.

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In attesa che l’Agenzia internazionale dell’energia (IEA, International Energy Agency) pubblichi i nuovi dati sull’evoluzione delle fonti rinnovabili nel mondo (il rapporto uscirà il 21 ottobre), vediamo qual è il futuro delle tecnologie pulite prospettato dall’agenzia federale americana che si occupa di energia.

Nello studio appena diffuso dall’EIA (Energy Information Administration), International Energy Outlook 2019, di cui alleghiamo in basso il pdf completo, c’è un approfondimento sul ruolo delle energie “verdi” in campo elettrico.

Il grafico sotto, tratto dal documento, mostra la proiezione di crescita per le rinnovabili al 2050, che secondo l’agenzia Usa arriveranno al 50% del mix elettrico dal 28% circa nel 2018, considerando anche la produzione delle risorse idriche.

Più in dettaglio, la coppia di grafici seguente evidenzia che l’eolico e il solare domineranno l’impennata della generazione elettrica con le rinnovabili.

Così nel 2050 il “peso” dell’idroelettrico sarà sceso sotto il 30% del mix complessivo delle fonti pulite con un output poco superiore a 5.000 miliardi di kWh, mentre vento e sole faranno più del 70% di questo mix, con rispettivamente 6-8mila miliardi di kWh di produzione annuale.

Tuttavia, con il prossimo grafico, che si riferisce alla domanda mondiale di energia primaria, osserviamo che le rinnovabili nel 2050 saranno ancora schiacciate dai combustibili fossili; questi ultimi, insieme al nucleare, rappresenteranno il 70% abbondante del mix energetico totale secondo le proiezioni tendenziali dell’agenzia americana.

Di conseguenza, anche le emissioni di CO2 per gli usi energetici sono destinate a crescere, come riassume il grafico sotto, con una media del +0,6% l’anno da qui al 2050, toccando 42-43 miliardi di tonnellate entro quella data.

In sostanza, da questi dati emerge con chiarezza che per de-carbonizzare velocemente il sistema economico mondiale occorre innalzare moltissimo l’impegno collettivo di tutti i paesi, in linea con gli accordi di Parigi contro i cambiamenti climatici.

Alcuni modelli – vedi qui la nostra intervista a Mark Z. Jacobson – indicano la possibilità di costruire un mix energetico con il 100% di rinnovabili entro due-tre decenni: la politica andrà in questa direzione?

Il prossimo vertice ONU sul clima a dicembre, a Santiago del Cile, sarà una buona occasione per scoprirlo.

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