Orrori dei campioni della disinformazione sul clima

Il comitato scientifico del sito Climalteranti.it ha assegnato il premio destinato a chi più si distingue nel diffondere argomentazioni e notizie errate sul global warming. Vince il Corriere della Sera con i suoi titoli che arrivano a negare che la terra si stia scaldando, ma sono notevoli anche gli scritti degli altri candidati al premio.

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Le raccomandazioni dell’Ipcc? “Bugie e trucchi sul clima”. Lo scioglimento dei ghiaccai Himalayani? Una “ecobufala”. La questione climatica? Un “allarme urgentemente cercato”. Infatti c’è “meno vapore acqueo. E la terra si raffredda”, ed anche ammettendo che sia in corso un riscaldamento globale, poi, ricordiamo che è accaduto anche in passato e comunque “l’uomo non c’entra”.


Tutte affermazioni tratte da titoli del Corriere della Sera, a leggere le quali viene quasi da chiedersi perché il mondo si stia affannando tanto a ridurre le emissioni. Affermazioni che non sono sfuggite ai membri del Comitato Scientifico di Climalteranti.it, che hanno sancito il quotidiano vincitore del premio “A qualcuno piace caldo”, l’onorificenza che ogni metà settembre il portale assegna “alla persona o all’organizzazione italiana che più si è distinta nel diffondere argomentazioni e notizie errate sulla fenomenologia dei cambiamenti climatici, sugli impatti e sui costi e benefici delle misure di mitigazione.”


Il direttore de Il Corriere della Sera, dunque quest’anno si è aggiudicato il premio, accompagnato da una copia del libro “Guida alle leggende sul clima che cambia”.  La dedica: “Per la pubblicazione di articoli contenenti gravi errori e imprecisioni sul tema dei cambiamenti climatici, con titoli e sottotitoli che ripropongono tesi fuorvianti, non provate o palesemente false, volte a screditare le scienze del clima. Dispiace che un quotidiano autorevole come il Corriere della Sera fatichi a mostrare ai propri lettori la mole di evidenze scientifiche già disponibili sul tema, sottolineando in modo sistematico, in particolare nei titoli, dubbi e incertezze”.


Niente premio, ma comunque un buon piazzamento per una delle firme più famose del veemente anti-ambientalismo de Il Giornale, Franco Battaglia, lo stesso che all’indomani dell’incidente di Fukushima ad Anno Zero affermava che “i fatti del Giappone e i fatti di Chernobyl dimostrano che il nucleare è la tecnologia di produzione elettrica più sicura che c’è” e che “se si chiede quante morti ha causato quell’evento disastroso di Chernobyl alla popolazione in questi venticinque anni, io non ho timore di rispondere: zero”.


Battaglia, esperto a 360 gradi (le sue pubblicazioni spaziano dalla difesa degli OGM, a quella del nucleare, fino alla negazione del riscaldamento globale antropogenico e allo screditamento delle rinnovabili), aveva già vinto il premio nel 2007 e in quest’ultima edizione ha sfiorato il bis grazie all’articolo che Climalteranti.it definisce “surreale” “I ghiacciai non si sciolgono. Un’altra ecoballa che scoppia” del 22 gennaio 2010, nonché per l’articolo del 13 dicembre 2010, in cui  “oltre alla solita raffica di insulti verso i partecipanti alle Conferenze sul clima, è riuscito a sbagliare in una sola frase 6 numeri su 7.”


Terzo classificato il vulcanologo dell’Università di Napoli , Adriano Mazzarella, sostenitore dell’approccio olistico ai cambiamenti climatici, che in un comunicato pubblicato sul sito dell’Università di Napoli sostiene che la fusione della calotta artica sia dovuta ad un’attività vulcanica sottomarina. “Il premio è proposto in condivisione con l’Università che ospita tuttora il comunicato-panzana nonostante la sua assenza di fondamento scientifico”, spiegano da Climalteranti.it. In effetti sul comunicato si legge che “Il colossale fornello geotermico si accende e si spegne sotto i ghiacciai dell’Artico in maniera del tutto naturale e questo giustifica pienamente la variabilità areale dei ghiacciai artici che da tempo i mass media imputano solo all’azione forsennata di produzione dell’anidride carbonica (CO2) da parte dell’uomo. I vari convegni internazionali che cercano di fissare un tetto alle emissioni di CO2 passeranno alla storia come la più inutile manifestazione di presunzione dell’uomo.”


Esclusi dal podio, ma comunque meritevoli di una citazione, altri candidati al premio (la lista completa con le motivazioni della candidatura). Ad esempio Gabriele Beccaria, “per due articoli pubblicati su Tuttoscienze de La Stampa nel maggio e giugno 2010, in cui rilancia l’allarme di un astronomo russo per un futuro raffreddamento globale e il calo delle temperature inventato da un geologo per una convention delle lobby negazioniste USA. Memorabile l’attacco del giornalista: “Dimenticate tutto quello che pensavate di sapere sui cambiamenti climatici. Il riscaldamento globale è già finito e adesso siamo prigionieri di una fase di raffreddamento planetario che ci farà battere i denti per un trentennio”.
Oppure Rino Camilleri e Luigi Mariani, per l’articolo “Le Maldive affondano? Una bufala, ma la prova dell’inganno sparisce“, secondo cui un albero tagliato sulla spiaggia delle Maldive dimostrerebbe che il mare non si sta alzando.


Insomma, divertimento puro, se non fosse triste pensare che è stata tradita la correttezza scientifica.


(credit foto: http://www.flickr.com/photos/daitozen)


 

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