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Obiettivo Ue rinnovabili 2030 al 32%, il commento di FREE e ANEV

Le due associazioni sottolineano come per l'innalzamento del target sia stata "centrale" la nuova posizione dell'Italia e sono sostanzialmente soddisfatte, anche per l'apertura sull'autoconsumo. “Ora però il Governo dia un impulso concreto a quanto stabilito dall’Europa”.

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Come abbiamo riportato stamattina (QualEnergia.it, Obiettivo Ue sulle rinnovabili, raggiunto l’accordo: 32% al 2030), questa notte, nei negoziati europei del trilogo tra Consiglio, Parlamento e Commissione si è deciso di portare al 32%, dal 27% precedentemente previsto, l’obiettivo al 2030 sulle rinnovabili, con clausola di revisione al 2023.

Tra i primi commenti che arrivano in redazione, quello di Coordinamento FREE e ANEV.

Le due associazioni avevano chiesto di innalzare l’obiettivo dal 27% previsto al 35%, e, sottolineano “l’accoglimento da parte del ministro Luigi di Maio di questa posizione da parte dell’Italia (QualEnergia.it, Consiglio Energia Ue, l’Italia con la Spagna per più ambizione su efficienza e rinnovabili, ndr) è stato elemento centrale nello spostamento degli equilibri europei sul tema, tanto da aver condizionato l’accordo con un risultato finale comunque apprezzabile anche alla luce della possibile ulteriore revisione al 2023.”

Il risultato finale raggiunto del 32% per le rinnovabili, continua il comunicato, “significherà per l’Italia qualcosa in più in termini percentuali, al quale va aggiunto il target, più timido, del 14% nei trasporti”. Tali numeri per FREE e ANEV rappresentano “un cambiamento rispetto al passato e segnano un cambio di rotta significativo nelle politiche comunitarie.”

“Significativo” per le due associazioni anche il risultato ottenuto con l’esclusione dell’applicazione degli oneri di rete per gli impianti fino a 25 kW in autoconsumo, battaglia che FREE e ANEV conducono da anni, che “dovrebbe consentire un ulteriore utile sviluppo degli impianti di piccola taglia nell’ottica di un sempre maggiore sviluppo della generazione distribuita, necessaria al raggiungimento degli obiettivi europei.”

“Preoccupa” viceversa il mancato accordo su un parallelo adeguamento anche dell’incremento dell’efficienza energetica che, agendo sui consumi finali, agevola il conseguimento dei nuovi, più impegnativi target per le rinnovabili.

“È necessario adesso che il Governo italiano, con la stessa incisività, dia un impulso concreto a quanto stabilito dall’Europa, adottando quei provvedimenti che consentano di incrementare lo sviluppo delle Rinnovabili in linea con gli impegni assunti. Sono infatti necessari e urgenti gli atti concreti, la cui mancanza ad oggi non ha consentito di realizzare i necessari investimenti”, fanno presente le due associazioni, riferendosi con ogni probabilità a misure urgenti e rimaste bloccate come il nuovo decreto con gli incentivi alle rinnovabili elettriche, fotovoltaico incluso.

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