Primo trimestre 2018: domanda elettrica in rialzo, forte calo della produzione FV

Il fotovoltaico in Italia perde nei primi tre mesi dell’anno oltre 800 GWh, segnando un -18%. La buona crescita di eolico e idroelettrico compensano però il calo del solare. Le rinnovabili coprono il 29,8% della domanda elettrica, mai stata così alta negli ultimi anni.

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Nel primo trimestre 2018 il dato italiano sulla produzione elettrica che emerge maggiormente è un deciso calo della generazione da solare fotovoltaico, ma al tempo stesso, un incremento del contributo delle rinnovabili sul totale.

Infatti, anche per un dato particolarmente basso per il FV nel mese di marzo (-27,1% sullo stesso mese del 2017), che segue a quelli negativi di gennaio e febbraio, il solare perde nei primi tre mesi dell’anno oltre 800 GWh di produzione, segnando un -18%.

Sicuramente ha avuto un ruolo decisivo la ridotta insolazione del periodo. Incroceremo nei prossimi mesi anche il dato sulla performance degli impianti FV per capire l’incidenza di quest’ultimo fattore.

Questo dato del FV, che si desume dal report mensile di Terna (allegato in basso), è però più che compensato dalla produzione di eolico e idroelettrico, sempre rispetto ad un anno fa.

L’energia idrica si porta a +11,5% anno su anno e quella eolica a +15,6% (grazie anche ad una rilevante crescita nel mese di marzo).

Nel complesso tutte le rinnovabili generano nel primo trimestre 2018 circa 24,29 TWh contro i 23,47 del periodo gennaio-marzo 2017 (+3,5%) e rappresentano il 29,8% dei consumi elettrici, in leggera risalita rispetto al 2017 (vedi grafico). Il contributo delle fonti pulite sulla produzione nazionale è invece del 35,4%.

La domanda di energia elettrica è in crescita rispetto agli anni precedenti e a +1,8% sul 2017. Tendenzialmente però la generazione da fonti rinnovabili non aumenta di molto; nel grafico qui sotto si può notare che è comunque ancora inferiore ai valori del primo trimestre degli anni 2014 e 2015, che avevano registrato un forte contributo dell’idroelettrico.

L’idroelettrico, infatti, nel primo trimestre 2014 andava a soddisfare il 16,5% della domanda elettrica nazionale (circa 4,5 TWh in più rispetto a quest’anno); oggi si attesta al 10,5% sulla richiesta, sebbene sia in rialzo rispetto al 2017 e al 2016.

Per questa parte dell’anno il FV ha coperto appena il 4,6% della domanda elettrica, il 7,5% l’eolico. Al 5,4% le bioenergie e all’1,8% la geotermia. Nel grafico la quota coperta dalle diverse fonti nel primo trimestre degli anni che vanno dal 2014 al 2018.

Da questo grafico in basso si vede l’andamento della generazione da eolico e fotovoltaico nei tre mesi dell’anno dal 2014. Per quest’anno la loro produzione totale è stata di 9,9 TWh (esattamente come un anno fa). Insieme le due fonti vanno a coprire finora circa il 12,2% della domanda elettrica nazionale.

Nel primo trimestre la quota di idroelettrico sul totale della generazione da fonti rinnovabili è in rialzo: 35,3%. Segue l’eolico con il 25,1%, la bioenergia con 18,2% e il fotovoltaico con il 15,5% (era al 19,6% lo scorso anno nello stesso periodo).

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