In aumento le città alimentate per oltre il 70% da fonti rinnovabili

CATEGORIE:

Sono più di 100 le città nel mondo che dichiarano di sodddisfare almeno il 70% della propria domanda di elettricità con fonti rinnovabili. Erano 42 nel 2015. Tra quelle che arrivano al 100% anche due italiane: Bolzano e Oristano. I dati forniti dal Carbon Disclosure Project (CDP).

ADV
image_pdfimage_print

Su 570 città del mondo censite, più di 100 hanno già raggiunto una quota del 70% di energia elettrica prodotta da rinnovabili e questo numero è in costante crescita.

Lo afferma l’associazione Carbon Disclosure Project (CDP) che fornisce ad imprese, governi e investitori il sistema globale di misurazione e rendicontazione ambientale.

La lista delle città più green a livello energetico stilata da CDP comprende grandi centri urbani come Auckland (Nuova Zelanda), Nairobi (Kenya), Oslo (Norvegia), Seattle (Stati Uniti) e Vancouver (Canada).

Nel 2015 erano appena 42 le città che avevano dichiarato di aver raggiunto il 70% di copertura della domanda elettrica con energie rinnovabili (i dati sul mix di rinnovabili sono auto segnalati tramite il questionario di CDP). Oggi, secondo i risultati di CDP, 275 città dichiarano di utilizzare energia idroelettrica, 189 eolica e 184 solare. Altre 164 utilizzano biomasse e 65 fonti geotermiche.

In questa lista, tra le più virtuose, con un 100% da elettricità da rinnovabili, ci sono anche due città italiane, Bolzano e Oristano.

Bolzano sfrutta la propria elettricità al 100% da fonti idroelettriche e ha già in atto un programma di generale riduzione delle proprie emissioni del 23% entro il 2020.

Oristano ricava la propria energia elettrica da un mix di fonti come idroelettrico e solare.

I principali centri urbani 100% rinnovabili nel mondo sono:

  • Burlington, USA: la più grande città del Vermont soddisfa il proprio intero fabbisogno elettrico, primo caso negli States, da eolico, solare, idroelettrico e biomasse, il tutto gestito da una utility locale su una rete proprietaria. Nel settembre 2014 l’amministrazione comunale ha anche acquisito l’impianto idroelettrico Winooski One.
  • Reykjavik, Islanda: è interamente alimentata da fonti idroelettriche e geotermiche, ed è inoltre impegnata in un percorso che vedrà la messa al bando dei combustibili fossili per i trasporti pubblici e privati entro il 2040. L’Islanda ha inoltre quasi completato la transizione verso l’energia pulita per l’alimentazione e il riscaldamento domestico.
  • Basilea, Svizzera: è alimentata al 100% da fonti rinnovabili e gestite dalla proprio fornitore locale. La gran parte dell’energia è da fonte idroelettrica, con un 10% di eolico. Ricordiamo che nel maggio 2017 la Svizzera ha votato per eliminare gradualmente l’energia nucleare a favore delle energie rinnovabili.

Le città con oltre il 70% di elettricità da fonti rinnovabili si trova soprattutto in America Latina (57%); il 20% è in Europa e il 9% in Nord America e Africa.

I dati CDP 2017 mettono in evidenza come le città stiano intensificando dal 2015 le azioni contro i cambiamenti climatici, con un significativo aumento dei report ambientali, degli obiettivi di riduzione delle emissioni e dei piani di azione per il clima, ciò, si spiega, in seguito all’Accordo di Parigi.

In coincidenza con la pubblicazione dei dati CDP, c’è l’annuncio da parte di UK100, network di amministrazioni locali britanniche, dell’impegno di oltre 80 tra città e paesi del Regno Unito di completare la transizione al 100% alle fonti rinnovabili entro il 2050. Tra i centro urbani sottoscrittori figurano Manchester, Birmingham, Newcastle, Glasgow e 16 distretti amministrativi di Londra.

Il CDP ricorda che negli Stati Uniti sono 58 i centri urbani che si sono già impegnati a convertirsi integralmente alle rinnovabili, incluse grandi città come Atlanta (Georgia) e San Diego (California).

Secondo i dati dell’organizzazione, Danton (Texas) e St. Louis Park (Minnesota), a inizio febbraio 2017, sono le città che più di recente hanno completato la conversione al 100% di rinnovabili, mentre vi sono altri 23 centri su scala globale che hanno intrapreso questo cammino.

Gran parte della spinta all’azione sul clima da parte delle città arriva dagli oltre 7.000 sindaci aderenti al Global Covenant of Mayors for Climate and Energy (Patto Globale dei Sindaci per il Clima e l’Energia) che si sono impegnati ad agire sui cambiamenti climatici.

“Le città sono responsabili del 70% delle emissioni di CO2 legate all’energia. Il loro potenziale per la costruzione di un’economia sostenibile è dunque immenso. Invitiamo tutte le città a rivelarci i propri piani, a collaborare per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e dare priorità allo sviluppo di ambiziose strategie di approvvigionamento di energia rinnovabile. Ora è il momento di agire”, ha dichiarato Kyra Appleby, Director of Cities, CDP.

Un serio percorso di transizione energetica per piccole e grandi città significa una migliore qualità della vita: stimolare l’economia locale e creare un luogo più salubre dove lavorare, vivere.

Dai dati CDP emerge come le città, a livello globale, siano impegnate in circa 150 progetti legati allo sviluppo delle energie rinnovabili, per un valore pari a 2,3 miliardi di dollari. Ciò rientra in un più ampio trend che vede le città attive in circa 1000 progetti di sviluppo di infrastrutture green, come trasporti elettrici ed efficienza energetica, per un valore che supera i 52 miliardi di dollari.

I nuovi dati sono stati resi noti anche in vista del prossimo incontro dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), in programma il prossimo 5 marzo a Edmonton, in Canada, durante il quale amministratori locali e scienziati da tutto il mondo si confronteranno sul ruolo delle città nell’affrontare il cambiamento climatico.

ADV
×