Le auto elettriche e ibride faranno il 50% del mercato nel 2030

E nel 2050 pressoché tutte le vetture vendute in Europa saranno a zero emissioni, secondo lo scenario elaborato da Cambridge Econometrics. I vantaggi economici della transizione verso la mobilità “pulita”: più posti di lavoro, minori importazioni petrolifere, riduzione dell’inquinamento.

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Minori importazioni di petrolio, aumento dei posti di lavoro, riduzione dello smog nelle città: questi e altri benefici accompagneranno la diffusione dell’auto elettrica in Europa, secondo un recente rapporto di Cambridge Econometrics, dal titolo Fuelling Europe’s Future (sintesi allegata in fondo all’articolo).

I ricercatori hanno calcolato i possibili vantaggi economici della transizione verso la mobilità a zero emissioni nel nostro continente.

Commissionato dall’European Climate Foundation, lo studio ha coinvolto diversi partner industriali, tra cui BMW e Renault-Nissan (vedi anche QualEnergia.it: L’auto elettrica e senza conducente chiuderà i conti col dieselgate?).

Il grafico seguente mostra l’evoluzione del mercato automobilistico al 2050, nel principale scenario elaborato da Cambridge Econometrics.

Già nel 2030, i motori a benzina/gasolio (ICE, Internal combustion engine) avranno smesso di dominare le vendite complessive.

Un quarto delle nuove immatricolazioni, infatti, sarà costituito da modelli ibridi (HEV, Hybrid electric vehicle) e un altro 25% delle vendite sarà suddiviso tra veicoli ibridi che si possono ricaricare “alla spina” (PHEV, Plug-in hybrid electric vehicle), mezzi 100% elettrici (BEV, Battery electric vehicle) e vetture alimentate da celle a combustibile (FCEV, Fuel cell electric vehicle).

In questo scenario, nel 2050 pressoché tutte le auto commercializzate saranno elettriche. Di conseguenza, le emissioni di anidride carbonica delle vetture circolanti diminuiranno in media, si stima, da circa 605 milioni di tonnellate/anno nel 2018 a 70 milioni di tonnellate nel 2050, con una contemporanea notevole riduzione delle emissioni di particolato fine e ossidi d’azoto, come evidenzia la figura sotto.

Nei giorni scorsi, la stessa BP nel nuovo Energy Outlook ha ammesso che l’auto elettrica avrà un impatto molto rilevante sul mix energetico dei trasporti privati nei prossimi anni, come abbiamo abbiamo già scritto nell’articolo Anche BP lo riconosce: con auto elettrica picco domanda oil vicino

Per quanto riguarda i costi, lo studio prevede una convergenza tra i diversi modelli – tradizionali, elettrici, ibridi – al 2030, perché da un lato i veicoli “puliti” saranno sempre più convenienti grazie alle economie di scala, dall’altro, invece, aumenteranno i prezzi delle vetture a benzina/diesel per rispettare i limiti Ue via via più stringenti sulle emissioni.

Il grafico sotto evidenzia i costi totali di esercizio per le varie tecnologie, considerando l’acquisto e l’utilizzo di un’auto nuova di medie dimensioni per 4 anni, percorrendo una media di 15.000 chilometri.

Per quanto riguarda le infrastrutture di ricarica, prosegue il documento, gli investimenti cumulativi in Europa dovranno ammontare a 23 miliardi di euro al 2030, per sviluppare una rete adeguata di punti di rifornimento su strade e autostrade.

Di seguito le altre stime dello studio di Cambridge per la mobilità elettrica al 2030:

  • 49 miliardi di euro risparmiati per le minori importazioni di petrolio in Europa.
  • 206.000 posti di lavoro aggiuntivi nei vari settori industriali.
  • 0,1% di crescita netta del Pil annuale.

Tuttavia, avvertono gli autori della ricerca, restano molte incognite che potrebbero modificare queste proiezioni, in particolare i costi futuri dei combustibili e dell’energia elettrica, oltre alla capacità dell’Europa di creare super-stabilimenti per produrre batterie al litio (vedi QualEnergia.it: L’Europa finanzierà la sia prima gigafactory di batterie).

Da monitorare, infine, lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica smart per mitigare i picchi di domanda sulla rete, l’andamento delle politiche pro-fonti pulite con obiettivi vincolanti a livello Ue, gli eventuali bandi alla commercializzazione di veicoli diesel.

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