Trend climatici: gli ultimi tre anni i più caldi di sempre

Il 2015, 2016 e 2017 sono i tre anni più caldi mai registrati. Il 2017 è il terzo per la WMO che anticipa alcuni dei dati di un report che verrà pubblicato a marzo. Ben 17 dei 18 anni più caldi sono stati registrati in questo secolo. Il preoccupante trend è confermato anche dai dati di NOAA e Nasa. Un costo molto elevato anche per gli Usa di Trump.

ADV
image_pdfimage_print

Il 2015, il 2016 e il 2017 sono i tre anni più caldi mai registrati.

In particolare il 2016 ha il primato, con una temperatura di 1,2 gradi al di sopra di quella dell’era pre-industriale. Seguono il 2015 e il 2017 entrambi con 1,1 gradi in più.

Questi sono alcuni dei dati che emergono dalle analisi della WMO, l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, che anticipano l’uscita di un report più completo che verrà pubblicato il prossimo marzo.

Anche secondo i dati del National Oceanic and Athmospheric Administration (NOAA), il 2017 è al terzo posto da quando vengono rilevate le temperature (cioè dal 1880), con un’anomalia della temperatura di 0,84 ° C. Per la NASA è invece il secondo anno (+0,9 ° C). La differenza sta nella metodologia di calcolo delle agenzie, ma il dato resta significativo: la temperatura del pianeta è in aumento.

La temperatura media globale – sottolinea la World Meteorological Organization – nel 2017 era intorno a 0,46 gradi al di sopra della media del periodo 1981-2010 (14,3 gradi). Questa linea trentennale di riferimento viene utilizzata dai servizi nazionali meteorologici e idrologici per determinare le medie e la variabilità dei parametri chiave del clima, tra cui la temperatura, le precipitazioni e il vento, particolarmente importanti per settori delicati del clima, tra cui la gestione delle acque, l’energia, l’agricoltura e la sanità.

I dati sulle temperature degli ultimi anni – prosegue la nota della WMO – indicano un preoccupante trend in crescita nel lungo periodo. Ben 17 dei 18 anni più caldi mai registrati appartengono a questo secolo, e il grado di calore negli ultimi tre anni è stato al di fuori della norma.

Il riscaldamento Artico – aggiunge la nota – è stato in particolare molto marcato e questo avrà delle profonde ripercussioni a lungo termine sul livello dei mari, e sugli eventi meteorologici in altre parti del mondo.

In aggiunta al cambiamento climatico dovuto all’aumento del livello di gas serra nell’atmosfera, il clima ha anche una variabilità naturale ricorrente, dovuta a fenomeni come El Niño, che ha effetti sul riscaldamento del pianeta, e La Niña, che incide a livello di raffreddamento (vedi grafico).

Come mostra il grafico, il forte vento El Niño del 2015/2016 ha contribuito alla temperatura record nel 2016. Al contrario, il 2017 è iniziato con la debole perturbazione La Niña e con essa è finito.

Ma “le temperature dicono solo una piccola parte della storia – spiega il segretario generale WMO, Petteri Taalas – il calore nel 2017 è stato accompagnato da fenomeni meteorologici estremi in molti paesi del mondo”. In questa infografica una sintesi climatica riferita al 2017.

Secondo il segretario WMO, gli Stati Uniti d’America hanno registrato il loro anno più costoso in termini di disastri meteorologici e climatici, mentre in altri paesi lo sviluppo è stato rallentato o invertito da cicloni tropicali, inondazioni e siccità.

ADV
×