Storie di successo 2017: FV, eolico e batterie. Ma le vere sfide iniziano ora

Crollo dei prezzi delle tecnologie, offerte in aste competitive con ribassi sorprendenti, sviluppi tecnologici che accelerano i mutamenti del quadro energetico e le sue regole. Siamo di fronte ad una sfida complessa, difficile da governare se vorremo affrontarla senza troppi effetti distorsivi.

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Tra i dati economici e statistici sull’energia che segnano il 2017 ci sono almeno tre storie di successo che vanno raccontate: quella del solare fotovoltaico, dell’eolico e delle batterie. Qui ci limitiamo a ricordare con alcuni flash i segnali del cambiamento in atto.

Solo nell’ultimo anno i moduli fotovoltaici sono crollati di prezzo del 26%, come si può notare dal grafico prodotto da BNEF qui in basso. Una percentuale considerevole, che diventa impressionante se consideriamo che i pannelli avevano già registrato un calo dei prezzi nei precedenti 10 anni dell’80%. Dagli anni ’70 questo decremento diventa addirittura del 99%.

Un grande segnale di cambiamento sempre nel campo del FV e sempre nel 2017 è l’asta in ottobre in Arabia Saudita per 300 MW, in cui l’energia solare ha battuto il record per il prezzo più basso offerto dell’energia prodotta da qualunque altra tecnologia: 1,79 centesimi di dollaro per kWh (17,9 $/MWh), offerta presentata da una joint venture tra la francese Edf Energies Nouvelles e la Masdar di Abu Dhabi.

Tanto per dare un ordine di prezzo dell’elettricità, quella per gli utenti commerciali statunitensi, particolarmente bassa, si aggira oggi intorno agli 11 cent$/kWh.

Sul fronte eolico il dato sorprendente è il crollo dei prezzi delle turbine offshore del 28% in un solo anno.

Anche questo fattore ha portato ad aprile la società danese Dong Energy a vincere un’asta in Germania per due progetti nel mare del Nord con un’offerta incredibile.

Si tratta in tutto di quattro progetti, per una potenza totale di 1.490 MW. Il prezzo medio offerto di soli 4 centesimi di euro per kWh. Tre impianti produrranno energia in totale concorrenza con le altre fonti di generazione, quindi in market parity, visto che non riceveranno incentivi. Il quarto impianto vincitore, otterrà un incentivo pari a 6 cent€/kWh.

Stiamo parlando di una tecnologia, quella dell’eolico offshore, che in soli 5 anni da costi proibitivi ha toccato livelli estremamente bassi per impianti utility scale.

Peraltro il suo potenziale resta elevatissimo in Europa, Asia e Stati Uniti e la sua produzione è molto più elevata e stabile rispetto a quella delle macchine installate su terra: ha un fattore di capacità anche del 50% e oltre, contro il 25% delle macchine su terraferma.

Anche sull’onshore comunque le offerte quest’anno sono state in estremo ribasso: in India a ottobre in un’asta per 1000 MW si è arrivati a 4 cent$/kWh, con una diminuzione del 24% rispetto a febbraio 2017.

Ricordiamo poi che una start-up americana testerà la costruzione di torri eoliche con il calcestruzzo “iniettato” da un braccio robotico, quindi con stampa 3D. L’intero procedimento avverrà sul posto anziché in fabbrica con l’obiettivo di realizzare turbine molto più alte a costi inferiori.

Altra tecnologia che sta iniziando a cambiare l’assetto del mercato dell’automotive e del sistema elettrico è quella dello storage elettrochimico. Anche qui la velocità del cambiamento è sorprendente: un pacco batteria per le auto elettriche è già calato di costo del 75% dal 2010 e le previsioni di diversi centri di consulenza ritengono che possa esserci un’ulteriore diminuzione del 75% entro il 2030.

Anche gli sviluppi della tecnologia al litio sono importanti: la prossima generazione potrebbe avere una capacità di 2,5 volte maggiore di quella attuale, con possibilità di ricariche rapidissime (un minuto) e con costi pari ad un terzo rispetto a quanto stimato per il 2020 da diverse previsione.

Molte altre innovazioni e storie potrebbero rafforzare l’evoluzione del solare, dell’eolico e dello storage.

Ma è proprio quando tutto sembra andare in una direzione molto chiara, dobbiamo ricordare che ogni processo di cambiamento legato ad una rivoluzione tecnologica dovrà confrontarsi con diversi altri fattori, non ultimi quelli delle forze economiche e politiche che cercheranno di ostacolare tale mutamento, perché attuali titolari del monopolio energetico.

Tuttavia altri e più rilevanti aspetti dovranno essere considerati, perché si tratta di una sfida non solo tecnologica, ma anche culturale e morale.

Le risorse per la produzione di queste tecnologie, il loro modo di estrazione e di produzione, la pressione sui sistemi ecologici, sui lavoratori e le società come quelle dei Pvs, spesso più deboli e sfruttate dai grandi interessi di Stati e multinazionali.

Poi bisognerà capire come il sistema elettrico potrà adeguarsi ad un modello di generazione completamente diverso rispetto al passato. Ad esempio come dovranno essere concepite le nuove reti che si troveranno a gestire nel breve e medio periodo enormi flussi di energia da fonti intermittenti o come potrà una rete elettrica soddisfare la richiesta di ricarica di milioni di vetture elettriche. I regolatori e i tecnocrati proveranno ad indirizzare questi processi oppure dovranno adeguarsi al tumultuoso sviluppo dell’innovazione? Con quali conseguenze?

Dal punto di vista sociale una rivoluzione energetica, sia essa più o meno graduale, comporterà sempre molti elementi contraddittori. Si perderanno posti in termini di occupazione o ci sarà invece un saldo netto di addetti? Le nuove tecnologie saranno disponibili per tutte le fasce sociali o solo per alcune? Come cambieranno i rapporti di produzione? Anche qui penseremo che il mantra della “crescita” ad ogni costo dovrà essere la parola d’ordine?

Sarà molto difficile, come è sempre stato nella storia dell’uomo, poter governare cambiamenti epocali di questa portata, peraltro niente affatto lineari e prevedibili.

Ma ci teniamo a dire che queste sfide non potranno essere affrontate avendo prospettive esclusivamente settoriali, pena possibili effetti distorsivi, ma al contrario andranno valutati tutti i possibili loro impatti, economici, tecnici, sociali e ambientali, sempre con grande attenzione e umiltà. Questa sarà la parte più difficile.

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