Protocollo d’Intesa per una strategia comune nell’uso efficiente dell’acqua per usi idro-potabili, irrigui ed energetici

  • 20 Dicembre 2017

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Firmata l’intesa tra Coldiretti, Terna e ANBI per una strategia comune per l’ottimizzazione delle risorse irrigue e l’efficientamento energetico. Gruppi di lavoro anche per per gestione di risorse idriche che consentano l’uso idroelettrico di impianti già esistenti da adeguare o ammodernare.

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Un Protocollo d’Intesa per identificare una strategia di azione in grado di valutare le possibili iniziative di interesse comune finalizzate all’ottimizzazione delle risorse irrigue, all’efficientamento energetico e alla tutela dei territori.

Si tratta del documento firmato oggi da Roberto Moncalvo, Presidente di Coldiretti, da Luigi Ferraris, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna e da Francesco Vincenzi, Presidente dell’ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione e Tutela del Territorio e Acque Irrigue).

La collaborazione riguarda una strategia volta a massimizzare i benefici derivanti dall’impiego della risorsa irrigua attraverso una gestione polivalente. L’intesa prevede, inoltre, l’impegno dei firmatari a identificare le azioni finalizzate all’utilizzo ottimale ed efficiente delle reti idriche e degli invasi per usi idro-potabili, irrigui ed energetici.

L’ANBI, a sua volta, è impegnata nella valutazione delle opportunità legate all’uso idroelettrico delle risorse irrigue, coniugandole con i fabbisogni prioritari delle imprese agricole e con la sostenibilità ambientale.

ANBI e Terna istituiranno un gruppo di lavoro ad hoc al fine di individuare ipotesi di gestione di risorse idriche che consentano l’uso idroelettrico di impianti già esistenti che debbano essere adeguati o ammodernati per garantirne una migliore efficienza.

In un secondo momento ANBI e Terna valuteranno l’implementazione di possibili iniziative volte ad attivare la produzione di energia idroelettrica sufficiente a consentire l’autonomia energetica dei Consorzi di bonifica.

Coldiretti, si impegna a collaborare affinché tutte le azioni intraprese dai diversi attori istituzionali rispettino i principi di sostenibilità ambientale, per preservare il patrimonio rurale italiano e favorire la conservazione della biodiversità, tipica della nostra agricoltura.

«Per Terna, che pone la sostenibilità al centro delle sue strategie di investimento, la collaborazione con ANBI e Coldiretti costituisce una grande opportunità per contribuire ulteriormente al processo di transizione energetica in atto. L’unione dei settori di acqua ed energia, infatti, potrà dare vita a grandi sinergie e portare benefici agli utenti elettrici e ai territori, con nuovi progetti in grado di generare valore per tutto il Paese», ha detto Ferraris di Terna.

«L’accordo siglato fra ANBI, Coldiretti e Terna – commenta Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – conferma il ruolo che i Consorzi di bonifica e, più in generale, l’agricoltura possono giocare sul terreno della modernità. L’intesa raggiunta apre nuove opportunità nel campo della sostenibilità energetica e della ottimizzazione d’uso delle risorse idriche nell’interesse della salvaguardia ambientale e dell’economia del settore primario. Il futuro non può che nascere dalla condivisione di obiettivi comuni fra soggetti di diversa natura, ma con una comune sensibilità per la valorizzazione del territorio e delle sue risorse green».

«Negli ultimi 10 anni – spiega Roberto Moncalvo, Presidente di Coldiretti – in Italia i cambiamenti climatici hanno causato danni per oltre 14 miliardi di euro e la situazione non sembra dare segni di miglioramento, visto che siamo di fronte ad eventi sempre più estremi con alluvioni improvvise che arrivano dopo mesi e mesi di siccità. E se da un lato il 2017 è stato l’anno più secco in Italia dal 1800 con piogge di oltre il 30% inferiori alla media del periodo, dall’altro sono ancora sotto gli occhi di tutti le drammatiche immagini delle esondazioni dei fiumi in Emilia Romagna. A fronte di tale situazione è necessario mettere in campo ogni possibile strategia per razionalizzare e rendere più efficiente la gestione delle acque sia da un punto vista irriguo che da quello energetico. Dobbiamo sviluppare un sistema che garantisca la risposta ai bisogni delle nostre comunità e, al tempo stesso, aiuti a ridurre l’impatto del cambiamento climatico sui nostri territori e le nostre vite».

Ricordiamo che dal punto di vista della produzione di energia idroelettrica in Italia siamo passati dai 59,5 TWh del 2014, anno con elevata idraulicità, ai 44,7 TWh del 2015 fino ai 42,3 TWh del 2016. Dai dati del periodo gennaio-novembre 2017 si prevede per quest’anno un ulteriore calo del 13-15% sul 2016. Insomma in appena quattro anni il nostro idroelettrico perde circa 20 TWh di produzione.

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