Geotermia a bassa entalpia nell’arco alpino europeo, il progetto GRETA

  • 21 Novembre 2017

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Il progetto GRETA vuole dimostrare il potenziale della geotermia a bassa entalpia applicata all'arco alpino europeo e promuovere la sua integrazione nei piani energetici dei paesi di quell'area. La metodologia e i risultati ottenuti fino ad ora all'interno del progetto.

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Dimostrare il potenziale della geotermia a bassa entalpia applicata all‘arco alpino europeo e promuovere la sua integrazione nei piani energetici dei paesi di quell’area.

Questo l’obiettivo del progetto GRETA (near-surface Geothermal REsources in the Territory of the Alpine space) composto da 12 partner provenienti da 6 diversi paesi europei.

Il primo anno di attività del progetto – spiega una nota stampa – ha portato alla definizione della situazione attuale sull’utilizzo di questa fonte energetica nelle aree interessate dal progetto (Austria, Slovenia, Svizzera e l’area alpina di Francia, Germania e Italia).

Tra gli obiettivi raggiunti – leggiamo – vi è la definizione di una metodologia per la mappatura su larga scala basata su criteri di fattibilità tecnica, ambientale e legale, per informare la popolazione sulle aree più adatte all’utilizzo della geotermia a bassa entalpia.

I dati sono stati raccolti su scala nazionale e verranno implementati sotto forma di Web GIS. L’analisi comparativa delle diverse legislazioni sulla geotermia a bassa entalpia vigenti nello spazio alpino ha evidenziato ampie differenze territoriali tra i regolamenti riguardanti lo sfruttamento della risorsa geotermica: mentre in Francia la legislazione è nazionale, in diversi paesi le leggi regionali e nazionali risultano spesso in conflitto tra loro.

All’interno del progetto è stato poi realizzato un catalogo degli esempi di buone pratiche nel settore che dimostra le potenzialità di utilizzo delle diverse tecnoogie geotermiche. Da questi esempi – fa sapere l’ufficio stampa del progetto – è stata tratta una linea guida sui tipi di installazione geotermica più adatta a ciascun utilizzo e alle diverse zone climatiche.

Infine, sono state selezionate 3 aree pilota per un’analisi approfondita: Cerkno (Slovenia), Oberallgäu (Germania) e la Valle D’Aosta (Italia) in cui verranno sviluppate e implementate apposite metodologie per l’integrazione della geotermia nei piani energetici locali.

Il progetto durerà un altro anno, durante il quale i partner continueranno a lavorare sullo scambio di esperienze e best practices, sullo studio del potenziale geotermico e su come implementarlo negli strumenti di pianificazione energetica.

I risultati raggiunti finora e a cui abbiamo accennato poco fa si trovano sul sito del progetto.

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