Produzione elettrica da rinnovabili in Italia, un calo impietoso dal 2014

Con i dati di maggio di Terna c'è un'ulteriore conferma del calo della produzione elettrica da rinnovabili. Nel periodo gennaio-maggio coprono il 32,8% della domanda contro il 34,5% del 2016. Rispetto al 2014 la generazione verde cala di 8,6 TWh, per il crollo dell'idroelettrico, non compensato che in minima parte da eolico e FV.

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A maggio la domanda di energia elettrica italiana cresce dell’1,1% rispetto allo stesso mese del 2016, ma dall’inizio dell’anno (gennaio-maggio) resta pressoché stabile (+0,1%) rispetto all’anno precedente, anche se a parità di calendario l’aumento potrebbe essere valutato in un +0,8%.

L’elemento che più sorprende, anche se ormai siamo abituati a questo trend, è la diminuzione dell’apporto delle fonti rinnovabili alla produzione nazionale e alla copertura della domanda elettrica.

Dai dati mensili di Terna (vedi report allegato in basso), si può riscontrare come lo scorso mese le rinnovabili elettriche abbiamo generato 9,8 TWh circa contro 10,4 TWh del maggio 2016, che registrava a sua volta un calo significativo anche rispetto ai mesi di maggio del 2015 e del 2014.

Rispetto allo stesso mese di un anno fa sono in calo l’energia da idroelettrico (-10,8%) e da eolico (25,9%). Aumenta invece la produzione da fotovoltaico (+10%) e anche quella da termoelettrico (+6,2%).

In sintesi, vediamo che a maggio 2017 le rinnovabili coprono il 44,3% della produzione nazionale e il 39% della domanda, quote elevate ma comunque inferiori rispetto ai mesi di maggio 2016, 2015 e 2014. Quattro anni fa, infatti, le fonti rinnovabili coprivano a maggio il 47% della domanda di elettricità del paese (ovviamente grazie un notevole contributo della fonte idroelettrica).

Un dato che meriterebbe ancora più attenzione è quello relativo ai primi cinque mesi dell’anno in corso.

Tutte le rinnovabili diminuiscono in termini produzione di 2,1 TWh, a causa soprattutto del continuo calo della produzione idrica (-1,9 TWh) che non viene compensata dalle altre fonti.

Anzi, nel periodo gennaio-maggio 2017 di 1,2 TWh si registra una generazione eolica in decremento. Cresce solo il fotovoltaico, con 1,1 TWh in più dell’anno scorso (ma solo poco più dei valori del 2015, +200 GWh, vedi grafico in fondo all’articolo).

Sempre dall’inizio dell’anno, notiamo che la quota delle rinnovabili sulla produzione nazionale passa dal 40,3% del 2016 al 36,9% del 2017 (era del 41,9% nel 2015 e del 45,5% nel 2014).

Riguardo invece al contributo delle rinnovabili sulla domanda elettrica osserviamo che la percentuale di copertura, sempre in questo periodo dell’anno, scende al 32,8% contro il 34,5% dello stesso periodo 2016, con una domanda, come abbiamo detto, stabile.

Nel grafico si evidenzia come questa quota percentuale, riferita ai primi cinque mesi dell’anno, sia in netta discesa dal 2014.

Il dato in cifre assolute è rappresentato da quest’altro grafico: dal 2014 la generazione da rinnovabili crolla di 8,6 TWh, con un andamento in crescita, invece del termoelettrico. Insomma un trend che va in direzione opposta rispetto a quanto indicherebbero gli obiettivi nazionali di medio periodo e che dovrebbe essere preso in maggiore considerazione dalla SEN attualmente in consultazione.

Le rinnovabili calano non solo per il crollo drammatico della produzione da idroelettrico (che perde 10,8 TWh dal 2014, periodo: gen-mag), ma anche perché le cosiddette “nuove fonti rinnovabili” (FV + eolico), che crescono, anche se di poco, in termini di potenza, non riescono insieme a coprire questo gap se non per un 16-17%.

Nei primi cinque dell’anno la loro generazione ammontava quattro anni fa a poco meno di 16 TWh (anno 2014); oggi è di 17,8 TWh, quindi con un aumento di appena 1,8 TWh.

Il fotovoltaico, che oggi copre nei primi cinque mesi dell’anno, il 7,8% della domanda, nel 2014 ne copriva il 6,7% (+1,2 TWh in quattro anni).

L’eolico oggi soddisfa il 6,3% dei fabbisogni elettrici, contro il 5,7% del 2014; ma con appena 0,6 TWh prodotti in più in quattro anni, sempre con riferimento al periodo gennaio-maggio.

Nel grafico qui sotto l’andamento della produzione da eolico e fotovoltaico, nel periodo gennaio-maggio, dal 2014 al 2017.

A questo punto è chiaro che stia lavorando di più il termoelettrico: rispetto ad un anno fa ha generato 6,2 TWh in più, grazie anche ad un potenziale meno sfruttato in questi ultimi due anni che sta via via recuperando. Al contempo si riduce anche l’import e il saldo con l’estero.

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