Edilizia off-site: l’outlook 2017 di Rebuild 2017

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Quest'anno il convegno Rebuild della durata di due giorni, apertosi oggi a Riva del Garda, è centrato sul tema dell'edilizia off-site, cioè quella che si sposta dal cantiere alla fabbrica. Pubblichiamo il documento proposto dagli organizzatori come spunto per la discussione nell'ambito del settore.

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La deep renovation come opportunità per il settore, nuovi standard ambientali per le costruzioni, l’economia circolare come nuova cornice per la sostenibilità del settore.

Già nelle edizioni precedenti Rebuild aveva messo sul tavolo i temi importanti per la nuova edilizia, ma quest’anno il convegno di due giorni apertosi oggi a Riva del Garda è centrato proprio sul tema dell’edilizia off-site.

In questo nuovo approccio, la produzione si sposta in fabbrica, mentre il cantiere diviene il luogo dell’assemblaggio di parti prodotte industrialmente.

Le nuove tecnologie della manifattura digitale svolgono un ruolo decisivo rendendo possibile la personalizzazione di prodotti una volta necessariamente prodotti in modo seriale, mentre cade definitivamente il confine tra edilizia e impiantistica, con edifici (e parti degli stessi) progettati fin dall’inizio per autoprodurre e gestire al meglio l’energia che consumano.

“L’edilizia off-site – spiegano gli organizzatori dell’evento – permette di coniugare la varietà della produzione personalizzata tipica della manifattura evoluta e l’adattamento alle peculiarità di ogni sito e di ogni progetto. Già in atto in diversi paesi europei, l’ibridazione dei processi produttivi tra fabbrica e cantiere ha impatti economici e sociali profondi: superiore efficienza, minori costi, più alta affidabilità nei tempi di consegna e negli standard produttivi, nuovi luoghi di produzione con maggiore sicurezza e comfort.”

L’edilizia che integra fabbrica e cantiere si avvale di tecnologie diverse: può intervenire sul riuso così come nella nuova produzione e rappresenta una rivoluzione capace di tenere insieme non solo superiori standard tecnologici ed economici, ma anche ambientali e sociali.

Il settore dell’edilizia, si è spiegato nella plenaria di apertura dell’evento, cambia pelle e si trasforma mutuando logiche e processi della manifattura entro sequenze produttive comunque condizionate dalla natura peculiare degli interventi edilizi.

“La sfida – si è detto – non è di poco conto. Da essa dipendono: una superiore efficienza tecnica ed economica, con costi in calo e nuove opportunità di margine per il settore; una superiore attendibilità sotto il profilo del rispetto dei budget e delle tempistiche di esecuzione; una superiore qualità delle condizioni di lavoro per le maestranze.”

L’Outlook 2017 di Rebuild:

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