Di tutto si possono accusare i tedeschi, tranne che di non essere degli ottimi pianificatori.
Lo dimostrarono anche quando nel 2007, pur essendo ancora agli inizi del loro grande sviluppo delle rinnovabili, pensarono già a cosa sarebbe successo quando grandi quantità di elettricità solare ed eolica non programmabile fossero entrate nella produzione complessiva, e sarebbe stato allora necessario che altre centrali compensassero quegli alti e bassi, diminuendo o aumentando la loro offerta, per evitare di mandare in tilt la rete.
Il problema era reso complicato dal fatto che il sistema elettrico tedesco era allora, e in gran parte ancora lo è, basato su centrali a lignite, carbone e nucleari, non molto adatte a seguire veloci “rampe” di produzione in salita e discesa.
Come fare a forzarlo verso una maggiore flessibilità?
L’idea fu quella di permettere al prezzo elettrico nazionale tedesco di “andare sotto zero”, nel “mercato del giorno prima” (MGP) …