Primo quadrimestre: cresce la potenza da rinnovabili, ma la produzione è in calo costante

La nuova potenza di rinnovabili in Italia cresce nel 1° quadrimestre rispetto al 2016. In calo però quella fotovoltaica. E' la produzione elettrica da rinnovabili tuttavia che resta in costante calo: 6,4 TWh in meno dal 2014 sui primi 4 mesi dell'anno. Aumentano le emissioni della produzione elettrica.

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Mentre le nuove installazioni di rinnovabili elettriche nel loro complesso crescono nel primo quadrimestre rispetto allo stesso periodo 2016, risultano invece in calo quelle del fotovoltaico.

Questo risulta dai dati proposti dall’Osservatorio sulle FER di Anie Rinnovabili, elaborato su dati Gaudì.

Nei primi quattro mesi dell’anno in corso, le installazioni di fotovoltaico, eolico e idroelettrico ammontano, in termini di potenza, a 204 MW circa, con un +11% sul 2016; un dato solo di poco superiore al 2015 (vedi grafico).

Fotovoltaico

Come detto, la potenza degli impianti fotovoltaici connessi alla rete risultano in calo del 10% sul primo quadrimestre 2016 (108,6 MW), anche per un risultato non particolarmente elevato ad aprile (24,5 MW, il dato più basso nell’anno in corso).

Anche in termini di numero di impianti la diminuzione è del 10%: finora sono stati connessi 13.356 impianti, di cui l’85,6% sotto la soglia dei 6 kWp (58% sotto la taglia dei 20 kWp).

Qui sotto invece i dati mensili della potenza installata suddivisi per taglie di impianto.

Da segnalare nel mese di aprile la connessione di un grande impianto FV da oltre 2,2 MW nella provincia di Taranto.

A livello regionale la crescita della potenza installata più significativa si è avuta in Veneto, Toscana e Umbria. Dove si è registrato il maggior incremento in termini di unità di produzione è stato in Basilicata e Veneto.

Anie Rinnovabili valuta che nei primi mesi del 2017 vi sia stato un maggior interesse per gli impianti FV di taglia industriale anche per l’effetto del Milleproroghe che ha abolito l’applicazione degli oneri generali di sistema sull’energia autoconsumata.

Vedremo poi come il mercato reagirà anche all’opportunità offerta dal super-ammortamento per gli impianti FV, che QualEnergia.it valuterà più nel dettaglio nei prossimi giorni.

Eolico

In crescita la potenza installata degli impianti eolici: è di 27 MW la potenza connessa ad aprile 2017 che fa raggiungere nel primo quadrimestre quota 74,7 MW (+78% rispetto ai primi quattro mesi del 2016).

Il numero degli impianti eolici cresce del 21% e, come si può notare dal grafico, il grosso delle installazioni è nella taglia 20-60 kW.

Ad aprile si registra l’installazione di una centrale eolica da 22,6 MW, in provincia di Catanzaro.

Idroelettrico

In leggera ripresa l’idroelettrico con i 20,4 MW connessi a fine aprile: +1% sul primo quadrimestre 2016.

Diminuisce del 19%, invece, il numero di impianto idro connessi in rete se confrontato con il 2016. Nel 2017 sono 59 in totale, di cui 43 sotto i 250 kW di potenza.

I nuovi impianti idroelettrici di taglia inferiore a 1 MW connessi in questo periodo del 2017 costituiscono il 46% del totale.

Le regioni che hanno registrato il maggior incremento di potenza nel primo quadrimestre 2017 rispetto all’anno precedente sono Emilia Romagna, Piemonte, Toscana e Veneto. Si segnala la connessione di un impianto da 4,3 MW in provincia di Cremona.

La produzione da rinnovabili

Possiamo affermare che la situazione delle nuove installazioni è in leggerissima crescita, ma non tale da compensare un evidente calo della produzione elettrica da fonti rinnovabili che, come abbiamo riportato alcuni giorni fa sulla base del report mensile di Terna, è ormai costante da alcuni anni.

Nel primo quadrimestre 2017 le fonti rinnovabili elettriche hanno generato un 1,4 TWh in meno rispetto allo stesso periodo del 2016, di cui 1 TWh in meno solo nel mese di aprile. Su base quadrimestrale 2017/2016 il decremento è del 4,2%.

Si è registrato a fine aprile 2017 un aumento della produzione da solare FV (+13,2%) sul periodo gennaio-aprile 2016, ma netto è il calo di quella da idroelettrico (-29,2%). Anche per l’eolico c’è un segno negativo nella produzione: -12,6%

Tuttavia, come siamo soliti fare, vediamo il dato della generazione elettrica da rinnovabili su un periodo più lungo per capire la reale tendenza. Ed è qui che capiamo bene come sia netta regressione sia in termini di output che in percentuale sulla richiesta elettrica del paese. I dati sono relativi, ovviamente, ai primi quadrimestri dell’anno.

Dal primo grafico si può notare come, anche con una domanda pressoché stazionaria o in leggerissimo calo, il trend della produzione da rinnovabili sia in discesa: circa 6,4 TWh in meno rispetto al 2014, periodo in cui si è avuta una notevole produzione da idroelettrico: nel primo quadrimestre 18,6 TWh del 2014 contro i 10,2 TWh di quest’anno.

Un gap solo appena compensato dalla crescita delle altre fonti. Dal 2014 al 2017, cioè in 4 anni, la produzione di FV+eolico è aumentata solo di 1,6 TWh.

Anche in termini percentuali sulla domanda elettrica nazionale, il calo è evidente (vedi grafico): le rinnovabili coprivano il 37,1% della domanda nel 2014 e oggi il 31,2% circa.

In questo grafico il peso percentuale sulal domanda elettrica di ciascuna fonte nel corso di questi ultimi anni (periodo: gennaio-aprile).

Segnali non certo esaltanti per un obiettivo nazionale al 2030 che richiederebbe una copertura della domanda elettrica con almeno il 50-55% da rinnovabili.

Le emissioni della produzione elettrica

A fronte di questi dati, va segnalato inoltre quello sull’aumento della CO2 sulla produzione elettrica unitaria, cioè i grammi di anidride carbonica per ogni kWh elettrico prodotto. Secondo i dati Ispra-Terna sulle emissioni specifiche per la produzione di energia elettrica si riscontra che queste sono in aumento dal 2014.

Sulla produzione elettrica lorda nel 2014 era infatti pari a 323 g di CO2 per kWh, mentre sui consumi elettrici era di 309,4 g CO2/kWh.

Nel 2015 si assiste poi ad un aumento: 332,4 g di CO2 per la produzione elettrica lorda e 315 g di CO2 per i consumi elettrici e nel 2016 la stima di Ispra indica 337,1 g CO2/kWh per la produzione elettrica lorda e 330,6 g CO2/kWh per i consumi elettrici.

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