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Riqualificazione edilizia in Italia, nel 2016 da incentivi fiscali 28 mld di investimenti

Gli incentivi fiscali sono stati, dal 2007 ad oggi, un motore positivo per l’edilizia, settore che ha pagato la crisi più di altri, perdendo 600mila posti di lavoro dal 2008. Alcuni dati sulla riqualificazione edilizia in Italia e sul contributo degli incentivi fiscali in un report Cresme e Symbola.

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Lo scorso anno il credito di imposta per le ristrutturazioni e l’ecobonus hanno generato 28,2 miliardi di euro di investimenti, con un incremento del 12,3% sul 2015, e attivato 419 mila posti di lavoro tra diretti e indotto.

Tra 2007 al 2016 i lavori di manutenzione straordinaria incentivati con il credito di imposta sono stati pari a 190 miliardi di euro. Tanto che oggi il 79% del valore della produzione del settore edilizia si deve alla riqualificazione del patrimonio esistente.

È quanto emerge, in estrema sintesi, dai dati del nuovo rapporto ‘Una nuova edilizia contro la crisi’ di Cresme e Fondazione Symbola (allegato in basso).

Gli incentivi fiscali sono stati – si spiega – l’unico motore positivo per l’edilizia, che ha pagato la crisi più di altri settori perdendo 600mila posti di lavoro dal 2008.

Oggi questi incentivi – suggeriscono Symbola e Cresme – possono giocare un forte ruolo di rilancio e orientamento del settore anche grazie al nuovo “sismabonus che consente detrazioni sino all’85% dei costi sostenuti.

“Occorre una manutenzione intelligente di questi strumenti – ha commentato il presidente della fondazione Symbola Ermete Realacci – garantendo una maggiore efficacia delle misure per il risparmio energetico e un pieno utilizzo, con adeguati strumenti finanziari per gli incapienti, del nuovo potente sismabonus per la messa in sicurezza antisismica”.

Ai vantaggi per la filiera, si aggiungono i vantaggi per i cittadini e per il patrimonio immobiliare.

Il rapporto dimostra come le ristrutturazioni incidano positivamente sul valore dell’immobile: a fronte di un intervento medio di 14.500 euro, un’abitazione ristrutturata aumenta il suo valore di 65.750 euro. Mediamente le case ristrutturate immesse sul mercato nel 2016 hanno avuto un valore del 29% superiore a quelle non ristrutturate. E hanno un prezzo medio superiore anche rispetto alle case nuove.

A titolo puramente indicativo – ipotizza il rapporto – se tutte le abitazioni messe sul mercato immobiliare nel 2016 fossero riqualificate, il valore del patrimonio edilizio residenziale in offerta sarebbe rivalutato di 20 miliardi di euro.

La riqualificazione è, quindi, anche una operazione di valorizzazione economica del patrimonio esistente che incide sulla ricchezza delle famiglia e del Paese.

Per sfruttare gli strumenti di questo “fisco buono” gli italiani devono esserne a conoscenza. Da un sondaggio Ipsos, realizzato per Symbola, emerge che il 76% degli italiani conosce l’ecobonus, il 15% dei quali afferma di averlo utilizzato.

Il sismabonus è invece meno noto: a oggi il 46% degli italiani non ne conosce l’esistenza. E questo nonostante che sette italiani su dieci si dicano propensi a spendere di più per avere case più sicure dal punto di vista sismico e con maggiore efficienza energetica (si veda grafico di seguito).

 

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