Mercato fotovoltaico: stime al rialzo per il 2017, ma c’è l’incognita Cina

Secondo GTM Research la nuova potenza installata raggiungerà almeno 85 GW a fine anno, concentrata per il 73% in 4 Paesi (Stati Uniti, India, Giappone, oltre a Pechino). In Cina c’è incertezza sull’eliminazione degli incentivi feed-in con le aste. Prezzi in forte discesa in tutto il mondo.

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Dopo aver visto le previsioni iniziali sul mercato mondiale fotovoltaico del 2017, uscite nei mesi scorsi in coda alle valutazioni sull’andamento del 2016, possiamo avanzare qualche stima più precisa, aiutandoci con i dati appena diffusi da GTM Research.

Secondo l’ultimo aggiornamento del Global Solar Demand Monitor, la nuova potenza solare installata alla fine dell’anno potrebbe essere pari ad almeno 85 GW, il doppio del 2014, +9% circa rispetto ai dodici mesi precedenti. Questa previsione si discosta dal filone più pessimista che ipotizzava una stagnazione (nel migliore dei casi) a livello globale.

A cosa dobbiamo il rialzo dei numeri? Ancora una volta sarà la Cina a dettare il passo, perché le sue installazioni ammonteranno a 30 GW nel 2017, meno comunque del boom 2016, nell’ambito di una domanda di solare FV sempre più concentrata in pochi Paesi.

Cina, Stati Uniti, India e Giappone, sostengono gli analisti, si contenderanno il 73% del mercato complessivo, lasciando le briciole a tutti gli altri.

Capire esattamente come si muoverà Pechino, però, è tutt’altro che semplice. La politica energetica cinese, ritenuta un po’ confusa dagli esperti di GTM Research (opaque policy environment è la definizione che si legge nel documento), perché soggetta ai “capricci” della National Energy Administration (NEA), è stata riassunta dal Global Monitor in tre possibili scenari, evidenziati nel grafico qui sotto.

La variabile più importante è rappresentata delle tariffe feed-in: saranno sostituite di certo dalle aste al ribasso, ma non è dato sapere quando di preciso, se già nei prossimi mesi o a partire dal 2018. L’altra certezza espressa dal grafico è che il mercato cinese calerà dopo il picco registrato lo scorso anno.

Con le aste, molto probabilmente ci sarà un limite annuale di 15-20 GW per la nuova potenza fotovoltaica, allo scopo di frenare in parte la corsa alle installazioni, che in diverse zone della Cina sta creando instabilità nel sistema elettrico e costringendo gli operatori a tagliare la produzione eccedente degli impianti.

Come evidenzia il secondo grafico che proponiamo, il mercato globale FV nel periodo 2017-2022 crescerà del 5,2% in media l’anno, con un totale di quasi 573 GW installati.

Dietro la Cina ci saranno gli Stati Uniti, mentre l’India sorpasserà il Giappone al terzo posto, grazie a un programma molto ambizioso nelle energie rinnovabili, con una trentina di GW fotovoltaici in cantiere e la previsione di raddoppiare l’installato del 2016.

Nel frattempo, sulla scia dei prezzi sempre più competitivi spuntati nelle aste in tutto il mondo (vedi anche QualEnergia.it), il fotovoltaico prenderà piede in mercati emergenti, privi però di una “storia” consolidata in questa tecnologia.

Senza una filiera industriale e commerciale alle spalle, si chiede GTM Research, i nuovi Paesi del solare FV riusciranno ad intraprendere un cammino stabile e duraturo di transizione energetica verso le fonti pulite? O assisteremo al classico fuoco di paglia?

In determinate condizioni favorevoli – altissimo irraggiamento solare, basso costo del denaro, disponibilità pressoché gratuita di terreni e così via – il fotovoltaico potrebbe anche scendere a 2 centesimi di $/kWh nel 2017, come ad esempio in Arabia Saudita, ma questi valori, avvertono gli analisti, non costituiranno la norma.

È lecito attendersi, quindi, una stabilizzazione dei prezzi e dei contratti PPA (Power Purchase Agreements) dal 2018 in avanti, con una tendenza a premiare i progetti con le caratteristiche migliori in termini di economie di scala, qualità delle tecnologie impiegate e bancabilità degli investimenti.

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