Fotovoltaico, mai raggiunto il limite dei 6,7 mld: siamo 700 milioni sotto

Il limite di spesa annuo per il FV, di 6,7 mld di €, il cui superamento stimato ha portato alla fine degli incentivi, in realtà non è mai stato raggiunto. Ad oggi siamo a circa 6 miliardi, circa 700 milioni sotto la soglia. Anche senza lo Spalma-incentivi non l'avremmo mai superata. La fotografia del parco FV incentivato.

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Il limite di spesa annuo per gli incentivi al fotovoltaico, fissato a 6,7 miliardi euro e il cui superamento ha portato alla fine delle tariffe incentivanti, in realtà non è mai stato raggiunto.

Il 6 giugno 2013, il GSE annunciava, basandosi su una stima, che la la soglia di spesa era stata oltrepassata, disponendo la conseguente cessazione del Decreto Ministeriale del 5 luglio 2012, il Quinto Conto Energia. Ma i dati aggiornati mostrano che la spesa cumulativa annua non ha mai superato i 6.505 milioni di euro.

Anzi, ad oggi – per gli effetti di Spalma-incentivi e controlli – siamo a poco più di 6 miliardi, dunque circa 700 milioni sotto il limite di spesa previsto.

Nel 2016 –  si legge infatti nel nuovo rapporto annuale GSE – sono stati incentivati 20,7 TWh di elettricità da FV, per un totale di 6.018 milioni di euro di corrispettivi erogati a 550.587 impianti, per una potenza totale di 17.734 MW.

Prima di questa conferma ufficiale, il Gestore già a novembre, in un convegno, aveva reso noto che il costo cumulativo era molto al di sotto dei 6,7 miliardi e che questo è uno dei motivi che ha portato a concedere regole più permissive per aumentare la produttività degli impianti incentivati con il nuovo DTR.

Osservando il grafico sotto, pubblicato sul rapporto, è evidente la forte crescita della spesa degli anni che vanno dal 2010 al 2012. La diminuzione dei corrispettivi erogati nel 2015 rispetto al 2014 è invece principalmente dovuta alla prima applicazione dello Spalma-incentivi.

Anche senza Spalma-incentivi, emerge però, non avremmo comunque mai superato il limite dei 6,7 miliardi, che aveva sancito la fine delle tariffe incentivanti dei conto energia.

La rimodulazione forzata degli incentivi ai 12.900 impianti colpiti, per una potenza complessiva di circa 10,6 GW, infatti ha alleggerito la spesa annuale di circa 400 milioni. Questo significa che, anche senza la contestatissima misura retroattiva, ci sarebbe stato comunque un margine per di circa 300 milioni di euro, utilizzabili a favore di altri impianti incentivati.

Tornando al grafico, la flessione del 2016 rispetto al 2015 è imputabile in primis ad una minore produzione degli impianti, dovuto soprattutto a un minore irraggiamento medio nell’anno 2016 rispetto al 2015, si legge nel documento (vedi anche qui). A ridurre la spesa, poi, sono intervenuti anche i controlli sugli impianti (si veda qui), che in molti casi hanno portato alla sospensione o alla decurtazione della tariffa incentivante: solo i procedimenti conclusi nel 2016 hanno fatto ridurre la spesa annua per il FV di circa 34 milioni di €.

Come noto, a pesare molto sui conti (grafico sotto) è stato soprattutto il Secondo Conto Energia, allargato artificiosamente con il decreto Salva Alcoa: il Secondo Conto costa 2.940 milioni di euro all’anno a fronte di 8.163 GWh di energia incentivata.

Segue per volume il Quarto Conto Energia, con 2.213 milioni di euro, per una produzione di di 8.942 GWh.

Riguardo alla distribuzione per classe di potenza, i maggiori contributi sono associati alla taglia 200-1.000 kWp e 20-200 kWp, con quote rispettivamente del 41% e del 22% in termini di importi erogati.

Qui sotto la distribuzione per regioni e classi di potenza:

Gli impianti incentivati in Conto Energia, come anticipato, sono 550.587, per una potenza totale di 17.734 MW, di cui:

  • 5.723 con il Primo Conto Energia, per una potenza di 163 MW
  • 203.726 con il Secondo Conto Energia, per una potenza di 6.840 MW
  • 38.660 con il Terzo Conto Energia, per una potenza di 1.555 MW
  • 204.562 con il Quarto Conto Energia, per una potenza di 7.772 MW
  • 97.916 con il Quinto Conto Energia, per una potenza di 1.404 MW

Sono invece 3.053 le richieste di maggiorazioni delle tariffe incentivanti per gli impianti in Scambio sul Posto negli edifici ad alta efficienza energetica.

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