Green Bond: ecco i fondi sovrani “verdi” di Francia e Polonia

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L'arrivo sul mercato di obbligazioni di Stato “sostenibili” dovrebbe dare un ulteriore impulso agli investimenti necessari alla transizione energetica. Si spera altri seguiranno l'esempio di Parigi e Varsavia. Nigeria e Lussemburgo hanno già annunciato che emetteranno dei green bond.

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Secondo gli annunci della ministra dell’Ambiente Ségolène Royal a settembre, la Francia avrebbe dovuto essere la prima nazione al mondo a emettere obbligazioni “verdi”, cioè legate ad investimenti in tecnologie sostenibili.

Invece, a sorpresa, Parigi è stata battuta sul tempo proprio da uno degli Stati più ostruzionisti in quanto a lotta al cambiamento climatico: la Polonia.

Varsavia, infatti, ha lanciato i suoi green bond appena prima di Natale, mentre la partenza ufficiale per quelli francesi – che prevedono un’operazione su scala più grande – è arrivato solo ieri.

In ogni caso, l’arrivo sul mercato di obbligazioni di Stato “verdi” dovrebbe dare un ulteriore impulso agli investimenti necessari alla transizione energetica, tanto più che si spera altri seguiranno l’esempio dei primi due: Nigeria e Lussemburgo, ad esempio, hanno già annunciato che emetteranno dei green bond.

I green bond polacchi

I titoli polacchi (documenti in allegato in basso) avranno una durata di 5 anni e finanzieranno rinnovabili, trasporti “puliti”, agricoltura sostenibile, riforestazione e parchi nazionali e ripristino di aree contaminate.

Esclusi invece l’idroelettrico sopra i 20 MW, gli elettrodotti destinati per oltre il 25% al trasporto di energia prodotta con fonti fossili, le ferrovie che trasportino combustibili fossili e le biomasse in cogenerazione nelle centrali a carbone.

La Polonia emetterà obbligazioni verdi per 750 milioni di euro e saranno gestite HSBC, JP Morgan e Pko BP.

Non manca – sottolinea l’agenzia di stampa Euractive – un certo scetticismo da parte degli investitori, dovuto al fatto che HSBC, che organizza l’erogazione, non ha ancora fornito dettagli sui progetti che saranno finanziati dai bond.

L’annuncio della Francia

Più corposa dovrebbe essere l’operazione francese, annunciata ieri dai Royal e dal ministro dell’Economia Michel Sapin, che comunque per ora resta in larga parte ancora indefinita.

Il valore del bond transalpino sarà di “qualche miliardo di euro“, ha detto Sapin, aggiungendo che “il Governo ha identificato 10 miliardi di euro l’anno di progetti potenzialmente eligibili, ma ciò non significa che le obbligazioni verdi finanzieranno la totalità di questa cifra”.

Le obbligazioni verdi d’oltralpe saranno emesse “nel corso dell’anno” e saranno dirette soprattutto ai progetti inclusi nel terzo “Programme d’investissements d’avenir” per il finanziamento della transizione energetica (vedi dossier in allegato).

Credit Agricole, structuring advisor dell’operazione, e Morgan Stanley organizzeranno una serie di incontri con gli investitori per illustrare le nuove obbligazioni. Un roadshow curato da Agence France Trésor partirà il 6 gennaio.

Il mercato mondiale dei green bond

Uno studio pubblicato lo scorso novembre dalla Commissione europea (in allegato in basso) quantifica il mercato dei dei green bond nel 2015 a 41 miliardi di dollari e prevede che potrebbe stare tra i 75 e i 100 miliardi nel 2016.

Un dato coerente con quanto rilevato da Climate Bonds Initiative, che stima in 81 miliardi di dollari le obbligazioni verdi emesse nel 2016.

Fino ad ora la parte del leone sui green bond è stata fatta da organizzazioni come Banca Mondiale o la Banca Europea degli Investimenti, oltre a organizzazioni locali e privati: l’arrivo sul mercato dei fondi sovrani dovrebbe dare un ulteriore impulso a questi strumenti finanziari.

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