Ecobonus condomini: cosa cambia e come richiederlo

Pubblicato il decreto ministeriale con le modalità di richiesta: trasmissione telematica dei dati alle Entrate, a partire dagli interventi relativi al 2016, entro il 28 febbraio. Gli amministratori di condominio dovranno inviare le comunicazioni indicando anche la ripartizione delle spese tra i singoli immobili.

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Dopo le novità entrate in vigore con la Legge di Bilancio 2017, l’ultimo aggiornamento in tema di ecobonus per gli edifici condominiali riguarda laprocedura per le richieste della detrazione.

L’invio telematico dei dati all’Agenzia delle entrate  dovrà avvenire entro il 28 febbraio di ogni anno.

Lo prevede il DM 1 dicembre 2016 pubblicato in Gazzetta Ufficiale (allegato in basso).

Come si richiede

L’art. 2, infatti, specifica che a partire dagli interventi relativi al 2016, gli amministratori di condominio dovranno trasmettere all’Agenzia in via telematica una comunicazione «contenente i dati relativi alle spese sostenute nell’anno precedente dal condominio con riferimento agli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione  energetica effettuati sulle parti comuni di edifici residenziali, nonché con riferimento all’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici finalizzati all’arredo delle parti comuni dell’immobile  oggetto di ristrutturazione».

Nella comunicazione, inoltre, bisognerà indicare le quote di spesa imputate ai singoli condomini.

Le prime trasmissioni online avverranno quindi entro febbraio 2017, dopo che l’Agenzia avrà definito con un apposito provvedimento le concrete modalità con cui inviare tutte le informazioni richieste.

Le novità introdotte con la Legge di Bilancio 2017

Con la Legge di Bilancio 2017 appena pubblicata in Gazzetta Ufficiale, è bene ricordare, il governo ha voluto promuovere la riqualificazione profonda degli edifici condominiali, un settore che fino a questo momento non è mai decollato per una serie di ragioni anche di natura economica-burocratica.

Come abbiamo evidenziato (vedi questo articolo di QualEnergia.it), la detrazione fiscale del 65% per le spese che riguardano le opere di riqualificazione energetica è stata prorogata fino al 31 dicembre 2017, quindi di un solo anno, con l’importante eccezione dei lavori che interessano le parti comuni dei palazzi condominiali o tutte le unità immobiliari della medesima struttura.

In questi casi, infatti, l’ecobonus varrà sicuramente fino al 31 dicembre 2021, un orizzonte di più lungo periodo necessario per favorire gli investimenti e mettere in moto un nuovo filone di rinnovamento edilizio finora molto trascurato.

Le maggiorazioni per la deep renovation

Un aspetto fondamentale è che l’ecobonus è maggiorato per determinate soluzioni di “rinnovamento spinto”: lo sgravio sale al 70% se il progetto prevede la coibentazione dell’involucro dell’edificio per migliorare l’isolamento termico e, di conseguenza, ridurre il fabbisogno energetico per il riscaldamento-raffrescamento (l’intervento deve avere un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda).

L’incentivo può arrivare al 75% se la riqualificazione permette di incrementare la prestazione energetica sia invernale sia estiva del condominio, raggiungendo almeno gli indicatori medi definiti nel primo allegato del DM 26/2015. Un’altra novità importante, prevista dalla nuova legge di bilancio, è la facoltà di cedere il credito corrispondente alla detrazione ai fornitori o ad altri soggetti terzi.

Tuttavia, come ha osservato Virginio Trivella di Renovate Italy in un intervento su QualEnergia.it (Detrazioni e legge Bilancio, i nuovi incentivi per la deep renovation dei condomini), restano alcuni punti da chiarire-migliorare, magari con prossimi provvedimenti ministeriali.

L’ecobonus condominiale, in particolare, esclude le parti private, tra cui serramenti e in certi casi anche le coperture: questa lacuna costituisce un freno per gli interventi più organici e completi che dovrebbero “coprire” l’intero edificio. Un’altra limitazione è l’impossibilità di cedere i crediti alle banche.

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