I benefici economici di una maggiore diffusione della micro-cogenerazione in Italia

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Uno studio di Althesys stima benefici e costi economici e ambientali per l'Italia nel periodo 2017-2020 di una diffusione della micro-cogenerazione, qualora fosse annoverata tra gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici che possono sfrutture l'ecobonus.

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Favorire la diffusione della micro-cogenerazione per contrastare l’inquinamento atmosferico e tagliare i costi del riscaldamento delle abitazioni darebbe benefici netti per il sistema Paese.

In estrema sintesi è quanto emerge dalla ricerca condotta da Althesys sui vantaggi legati a un maggiore sviluppo della tecnologia in Italia, grazie anche a politiche incentivanti adeguate.

La stima della ricerca considera di installare circa 1.400 micro-cogeneratori da 20 kW elettrici ciascuno nel periodo 2017-2020, un numero apparentemente contenuto di macchine, ma che potrebbe dare importanti vantaggi.

Infatti, secondo l’analisi della società di consulenza, sarebbe possibile così generare un beneficio economico netto di circa 79 milioni di euro e una riduzione complessiva di circa 500.000 tonnellate di gas climalteranti (CO2) e inquinanti (ossidi di azoto, monossido di carbonio, polveri sottili). Il bilancio costi-benefici della detrazione fiscale evidenzia un ritorno di 1,8 € per ogni euro di minor gettito fiscale.

Nella tabella i risultati economici che riassumo la ricerca di Althesys.

La micro-cogenerazione, cioè la produzione simultanea di calore ed elettricità in sistemi di potenza inferiore ai 50 kW, è tra le tecnologie più ecologiche ed efficienti per riscaldare le abitazioni, ma no è ancora così diffusa nel nostro paese.

L’introduzione di tali impianti negli interventi di riqualificazione energetica degli edifici che accedono alle detrazioni fiscali, come gli ecobonus, produrrebbe, come spiegato, una serie di benefici per la qualità dell’ambiente e per il sistema economico.

La voce di beneficio principale è il risparmio energetico. Grazie alla contestuale produzione di energia elettrica e termica questi impianti necessitano di circa il 34% di energia primaria in meno rispetto a quanto consumato oggi con altre tecnologie (calcolato secondo i criteri dell’articolo 4 del DM 05/09/2011).

Tale stima considera come termine di paragone l’attuale mix di generazione nazionale per l’elettrico e le caldaie a metano per il termico. Per la stima del valore economico si è assunto che tutta l’energia risparmiata nei diversi usi finali considerati (condominio, terziario e industria) sia gas metano. Nel grafico i volumi di metano potenzialmente risparmiati nel periodo considerato.

In un contesto di generale arretratezza del patrimonio edilizio le emissioni di particolato delle nostre case incidono tra il 10 e il 30% del totale e questo trend è in netta crescita. Come emerge dalla ricerca di Althesys, se si producesse l’intero fabbisogno di calore residenziale con la micro-cogenerazione si conterebbero in Italia 30.000 morti premature all’anno in meno per inquinamento atmosferico e 7.500 tonnellate in meno di polveri sottili emesse in atmosfera ogni anno.

La ricerca stima inoltre il valore aggiunto generato lungo l’intera catena del valore nelle fasi di manufacturing, installazione e O&M degli impianti, al netto delle imposte. L’analisi considera solo la quota di contributo italiano, stimato al 57% per l’attività di manufacturing.

Per installazione e O&M, invece, visto il carattere prevalentemente locale e artigianale di entrambe le attività, si è assunto che le imprese siano tutte attive in Italia. Nonostante la tecnologia sia ormai matura, sono ancora pochi gli operatori in questo segmento di mercato, ed un’analisi dettagliata della filiera risulta ad oggi ancora difficoltosa e poco significativa, spiegano da Althesys.

Per questo motivo, anche per il contributo italiano – nella sola fase di manufacturing – si è scelto di effettuare una analisi di sensitività, in modo da considerare sia il caso di uno sviluppo di una filiera italiana, sia quello di una più elevata penetrazione di competitor stranieri.

Il potenziale mercato italiano a cui la micro-cogenerazione si rivolge è vastissimo: circa 150.000 tra piscine e palestre, 35.000 alberghi e 950.000 condomini, per un totale di oltre 1.000.000 di potenziali utenti.

La diffusione della micro-cogenerazione potrebbe inoltre evitare o ridurre le sanzioni UE alle Regioni italiane dovute all’infrazione della direttiva comunitaria sulla qualità dell’aria-ambiente.

Considerato il saldo ampiamente positivo tra i benefici e i costi, è auspicabile, secondo gli autori del documento, l’estensione della detrazione fiscale al 65% anche agli impianti di micro-cogenerazione, in alternativa al sistema dei Certificati Bianchi, caratterizzato da maggiori complessità burocratiche.

Si dovrebbe, inoltre, introdurre l’obbligatorietà dell’installazione della micro-cogenerazione per gli edifici di nuova realizzazione, in linea con quanto raccomandato nelle Direttive 2010/31 e 2012/27, visto peraltro che questa tecnologia è fino a 20 volte meno inquinante delle moderne caldaie.

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