Obbligo contabilizzazione calore: scadenza vicina, incognita slittamento

Per ora resta fermo il termine del 31 dicembre 2016 per installare i sistemi di contabilizzazione-termoregolazione negli edifici condominiali con impianti centralizzati. Sanzioni fino a 2.500 € ad appartamento per chi non rispetterà le norme di legge. Ma possibile un rinvio di alcuni mesi?

ADV
image_pdfimage_print

Era prevedibile che la contabilizzazione individuale del calore negli edifici condominiali avrebbe causato qualche problema verso la fine dell’anno. Parliamo di un obbligo – installare i dispositivi che consentono di “leggere” i consumi energetici delle singole unità immobiliari – che per diversi motivi ha innescato una corsa all’ultimo minuto per rispettare le disposizioni di legge.

Il 31 dicembre 2016, com’è noto, è il termine ultimo per adeguare gli impianti centralizzati di riscaldamento alle norme del D.lgs. 141/2016 che, a sua volta, ha integrato il D.lgs. 102/2014; la direttiva europea di riferimento è la 27/2012 sull’efficienza energetica.

Tra i problemi c’è stato anche il ritardo con cui è uscito l’ultimo decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso luglio, oltre a una serie di dubbi e interpretazioni sulla corretta applicazione delle varie misure (vedi per esempio questo articolo di QualEnergia.it sulle criticità della norma UNI 10200).

I proprietari degli appartamenti, in sintesi, devono far installare due tipi di apparecchi: un sistema di contabilizzazione, che consente di misurare il calore fornito alle diverse abitazioni da un generatore centralizzato o da una rete di teleriscaldamento, oltre a un sistema di termoregolazione – cioè le valvole termostatiche sui caloriferi – che permette all’utente di variare la temperatura desiderata negli ambienti interni.

Per i trasgressori, sono previste sanzioni nell’ordine di 500-2.500 euro per ogni appartamento.

Tra l’altro, una recente sentenza della Corte d’Appello di Trento ha chiarito che un proprietario non può rifiutarsi di far eseguire gli interventi tecnici deliberati dall’assemblea condominiale (vedi QualEnergia.it).

L’unica scappatoia ai dettami del D.lgs. 141/2016 è data dalle eventuali condizioni di “impossibilità tecnica” e “mancanza di convenienza economica”, che però devono essere accertate da un tecnico abilitato attraverso una dettagliata relazione.

Da qualche settimana circolano voci su un possibile slittamento dell’obbligo nei primi mesi del 2017, presumibilmente aprile.

Diversi soggetti, tra cui ad esempio Confedilizia, stanno chiedendo al Governo di prorogare la messa in regola dei condomini. Un’altra ipotesi è che le agenzie regionali preposte ai controlli dal primo gennaio possano adottare una “linea morbida” per i primi mesi, lasciando un po’ di tempo in più per completare le installazioni.

Anche alcuni operatori-installatori si dicono preoccupati per questa corsa di fine anno all’adeguamento degli impianti, con il rischio che tecnici inesperti vadano a compiere lavori non a regola d’arte. Tra l’altro, intervenire sugli impianti di riscaldamento accesi è molto più complesso rispetto a quando sono spenti; un problema in più per gli edifici condominiali che si sono mossi in ritardo.

Queste ipotesi di uno slittamento sono veritiere? Fonti del ministero dello Sviluppo economico – sentite da QualEnergai.it –  affermano che sono voci infondate e che al momento resta la scadenza del 31 dicembre 2016. Nessuno “sconto” in vista, quindi, per chi non sarà in regola a quella data, questa almeno è la versione ufficiale.

Le stesse fonti ministeriali, però, affermano anche che ci sono delle criticità all’attenzione del MiSE.

Certo non sarebbe semplice posticipare l’obbligo della contabilizzazione al 2017, si osserva, perché il rischio d’incorrere in una procedura d’infrazione europea sarebbe molto alto per l’Italia.

ADV
×