Il basso impatto ambientale dell’energia eolica

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Considerando l'intero ciclo di vita l’energia eolica è la fonte rinnovabile con l'impatto ambientale più basso. Il risultato è frutto di una revisione della letteratura scientifica riguardante l’Lca delle rinnovabili e un'elaborazione di una metodologia di armonizzazione dei risultati. Studio condotto dall'Università di Roma Tre e di Perugia.

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A livello mondiale oggi siamo in un momento storico cruciale per la lotta ai cambiamenti climatici. Le emissioni di gas a effetto serra (Ghg) di origine antropica sono in costante crescita e il settore energetico, che ne rappresenta circa i due terzi (Iea 2015), gioca un ruolo fondamentale in questo contesto.

Tra l’altro quello delle emissioni in atmosfera, associate all’utilizzo delle diverse fonti energetiche, è solo uno degli aspetti dell’impatto ambientale che contraddistingue una centrale per la produzione di energia: una centrale termoelettrica, per esempio, oltre alle emissioni generate dalla combustione, per essere alimentata, ha ulteriori effetti su altre componenti ambientali, associati al suo funzionamento, ma anche alla sua costruzione e alla sua dismissione.

Appare pertanto evidente che, una conoscenza quanto più ampia dell’impatto ambientale associata alle diverse tecnologie di sfruttamento dell’energia, sia l’elemento chiave per sostenere decisioni e indirizzare scelte politiche.

A tal riguardo, l’analisi di ciclo di vita (Lca, Life Cycle Assessment) è lo strumento più diffuso, perché consente di valutare l’impatto ambientale di un prodotto/processo/attività in tutte le fasi, modellando la complessa interazione con l’ambiente e prendendo in considerazione tutti i processi che vanno dall’estrazione alla lavorazione delle materie prime fino allo smaltimento e il riciclaggio finale.

In questo articolo, sono riportati i principali risultati di un lavoro, oggetto di pubblicazione scientifica (Asdrubali et al., 2015), al quale si rimanda per i dettagli metodologici e per ogni approfondimento (l’articolo è stato pubblicato sul n.4/2016 della rivista bimestrale QualEnergia, con il titolo “Vento positivo”) 

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