Energie rinnovabili, i mercati mondiali dove conviene di più investire

Cile, Messico, Argentina, Arabia Saudita tra i paesi da seguire con più attenzione, secondo il nuovo indice RECAI che misura gli investimenti green nel mondo. In Europa si distingue la Francia. Grazie alle aste competitive in America Latina continuano a scendere i prezzi di eolico e solare.

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Quali sono i mercati più dinamici e promettenti per le fonti rinnovabili? Dopo aver visto le previsioni al rialzo della IEA sulla crescita delle tecnologie pulite, possiamo approfondire la mappa mondiale degli investimenti green nell’ultima edizione dell’indice RECAI di Ernst & Young (Renewable energy country attractiveness index, allegato in basso).

Questo indice, aggiornato un paio di volte l’anno dalla società globale di consulenza e servizi finanziari, stabilisce una classifica delle nazioni dove è più facile e conveniente investire in progetti di energia verde.

La graduatoria, infatti, combina una serie di parametri tecnici, economici e anche politico-normativi, suddivisi per le diverse fonti, dall’eolico al solare passando per la geotermia, le biomasse e così via.

La classifica

Le prime cinque posizioni sono immutate dalla rilevazione precedente: sempre gli Stati Uniti sul gradino più alto del podio, seguiti da Cina, India, Cile e Germania. Per l’Italia il dato è un po’ sconfortante: venticinquesima posizione.

La stessa IEA segnalava che Stati Uniti, Cina e India saranno i principali responsabili del boom delle rinnovabili nei prossimi cinque o sei anni (Le rinnovabili elettriche corrono più del previsto. In ritardo calore e trasporti).

Tuttavia va detto che sugli USA c’è qualche incertezza legata all’esito delle presidenziali: se dovesse vincere Donald Trump, la green economy a stelle e strisce potrebbe subire un duro colpo (Hillary vs. Donald, ricette opposte su energia e clima).

L’unico altro paese europeo, oltre alla Germania, presente nella top ten di Ernst & Young è la Francia, che sta cercando di avviare una complessa transizione da un mix elettrico dominato dal nucleare a un assetto con molte più fonti rinnovabili. La Francia, ad esempio, sta per lanciare alcune gare che assegneranno potenza solare per complessivi 3 GW.

America Latina: Cile

In questo momento la zona più vivace è certamente l’America Latina. Partiamo dal Cile: l’ultimo bando energetico dello scorso agosto è stato dominato dalle fonti rinnovabili e ha visto un ribasso record per il fotovoltaico, offerto a 29,1 $/MWh dalla spagnola Solarpack per un impianto da 120 MW (Nuovo ribasso record FV: in Cile produrrà a metà prezzo rispetto al carbone).

Come osserva Ernst & Young, c’è moltissima carne al fuoco nel paese sudamericano, perché la Comisión Nacional de Energia (CNE) ha annunciato di voler organizzare tre aste competitive nei prossimi due anni, per quasi 20.000 GWh di forniture elettriche.

Secondo le stime di Bloomberg New Energy Finance (BNEF), la nuova potenza rinnovabile in Cile ammonterà ad almeno 4,7 GW.

La crescita cilena è stata rapida, considerando che nel 2011 le fonti pulite rappresentavano appena l’1% della potenza cumulativa installata: nel 2015 la quota verde era salita al 12% con circa 2,5 GW disponibili. Il grande problema, osservano gli analisti, è l’inadeguatezza delle infrastrutture.

Le principali linee di trasmissione, infatti, sono piene di colli di bottiglia che impediscono all’energia rinnovabile di trovare uno sbocco sicuro sul mercato elettrico. Il governo sta costruendo o pensando di costruire, nuove linee, ma la domanda che tutti si pongono è se il Cile riuscirà a rimuovere queste barriere in tempo utile per collegare in rete i futuri parchi eolici e solari.

Messico e Argentina

Messico e Argentina hanno guadagnato terreno nella classifica RECAI e meritano l’attenzione degli operatori delle rinnovabili. In Messico è da poco terminata la seconda asta per nuova potenza elettrica: il prezzo medio è stato pari a 33 $/MWh, il 32% in meno rispetto alla gara precedente.

Gli investimenti previsti sono nell’ordine di 4 miliardi di dollari per realizzare più di trenta impianti, di cui la maggior parte eolici e solari (2,8 GW in totale per queste due fonti).

L’Argentina ha appena chiuso la sua prima asta per le rinnovabili, nell’ambito del programma RenovAr che intende aggiungere 10 GW di capacità nei prossimi anni. I prezzi sono stati mediamente più elevati in confronto agli altri mercati latinoamericani, rispettivamente 69,5 $/MWh e 76,2 $/MWh per eolico e solare, anche se comunque sono risultati inferiori alle previsioni.

In questo caso, gli investimenti dovrebbero ammontare a circa 2 miliardi di dollari da ripartire tra una dozzina di parchi eolici, quattro grandi installazioni fotovoltaiche e un impianto a biogas, per un totale di circa 1 GW di potenza addizionale.

Arabia Saudita … da seguire

Tra le nazioni da tenere d’occhio c’è infine l’Arabia Saudita. Non è mai entrata nella classifica di Ernst & Young perché finora le rinnovabili valgono quasi zero, ma l’ambizione del regno saudita è trasformare gradualmente l’economia petrolio-centrica cercando nuove opportunità d’investimento nelle fonti pulite.

L’obiettivo annunciato qualche mese fa è installare 9,5 GW di rinnovabili entro il 2023, con tre aste nei prossimi tre anni (vedi tabella sotto).

Si dovrebbe partire con 300 MW di fotovoltaico nel 2018, per poi incrementare la capacità green con impianti solari fotovoltaici e a concentrazione, eolici e, in misura minore, waste-to-energy.

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