Rinnovabili, dalla Spagna un modello di finanziamento per superare gli ostacoli governativi

In risposta alle norme penalizzanti del governo sulle rinnovabili, in Spagna una cooperativa energetica catalana è partita con un modello di finanziamento per la produzione e il consumo collettivo di energia pulita a prezzi convenienti. QualEnergia.it ha sentito il responsabile dell'iniziativa.

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Dopo la decisione del governo nazionale di ridurre gli incentivi con effetto retroattivo e gli ostacoli all’autoconsumo, in Spagna il settore delle rinnovabili sta affrontando una seria crisi degli investimenti.

Una risposta arriva dalla più grande cooperativa energetica spagnola, Som Energia, sul mercato dal 2011, con più di 27.500 soci e oltre 37.000 contratti di fornitura, che sta sviluppando interessanti forme di gestione, decentrata e dal basso, dell’energia pulita.

L’obiettivo della cooperativa è di realizzare tre impianti che insieme dovrebbero raggiungere una produzione totale stimata di 12 GWh, pari circa al consumo di elettricità di 4.000 famiglie spagnole. L’iniziativa è innovativa, sebbene ancora marginale dentro un panorama del mercato elettrico spagnolo dominato da cinque società che rappresentano circa il 90% delle vendite ai clienti finali.

“Per favorire la transizione energetica è necessario il passaggio dall’attuale sistema energetico oligopolistico e centralizzato ad uno decentrato e, soprattutto, democraticamente controllato, queste sono le motivazioni che hanno dato vita al progetto Generation kWh”, ci ha detto Nuri Palmada, responsabile della nuova iniziativa patrocinata da Som Energia. L’investimento previsto per i tre progetti è di 5 milioni di euro e finora se ne sono già raccolti oltre due.

Business innovativo e prezzi dell’energia competitivi

Il meccanismo attraverso il quale Som Energia riesce a finanziare questi nuovi impianti è semplice e ancora abbastanza poco diffuso.

Nuri Palmada lo illustra così: “i progetti sono finanziati dagli investimenti effettuati dai soci stessi, attraverso la partecipazione volontaria. Ciascun socio fornisce un finanziamento a tasso zero e la cooperativa da parte sua investe il denaro nei nuovi impianti, garantendo che il capitale verrà restituito entro 25 anni in cambio di quote energia ciascuna del valore di 100 euro”.

Si tratta di un modello d’investimento collettivo che prevede un ritorno energetico piuttosto che meramente finanziario.

Ogni partecipante decide di investire in relazione ai propri consumi e l’azione energetica equivale a una quantità concreta di energia elettrica relazionata alla produzione reale degli impianti.

Il prezzo dell’energia elettrica verrà determinato in funzione della produzione effettiva degli impianti, dei costi di ammortamento, di gestione e di manutenzione. A queste voci si dovrà sommare il 7% dell’imposta sulla produzione elettrica – Impuesto sobre el Valor de la Energía Eléctrica (IVPEE), introdotta nel 2012. Il prezzo, dunque, non sarà bloccato per tutta la durata del contratto e, cosa più importante, non sarà vincolato a quello sancito dal Mercato Elettrico.

Continua Nuri Palmada: “con i progetti che vogliamo promuovere dovremmo poter offrire l’elettricità ad un prezzo compreso tra 0,035 e 0,038 €/kWh (solo la componente energia, ndr), circa un centesimo al di sotto del prezzo dell’energia decretato dal mercato, nonostante le voci della bolletta regolamentate e stabilite dall’autorità rimangano ovviamente invariate.”

Un’utenza di 3.487 kWh che volesse “autoconsumare” il 70% del suo fabbisogno potrebbe investire 1.487 euro in “azioni energetiche”, giovandosi così di un risparmio per 25 anni. Il progetto mira principalmente a favorire questa sorta di autoconsumo di energia rinnovabile e contestualmente, a seconda dell’andamento del prezzo di energia elettrica sul mercato, offre un significativo ritorno economico grazie al denaro investito.

Secondo le stime della cooperativa, e tenendo conto di un aumento del 1% dell’indice dei prezzi al consumo, in uno scenario conservativo con il prezzo dell’energia elettrica fisso per i prossimi 25 anni, si otterrebbe un tasso interno di rendimento di investimento a 25 anni del 3%. Nel caso in cui si verifichi invece un aumento del 3% dei prezzi sul mercato si potrebbe raggiungere un rendimento del 6%.

Tuttavia Palmada sottolinea come le motivazioni principali che spingono i soci a partecipare all’iniziativa non siano d’ordine meramente economico: “generando collettivamente la propria energia verde, i cittadini dimostrano di voler infrangere i recenti limiti imposti alle rinnovabili in Spagna”.

Gli impianti cooperativi

Grazie al capitale versato da 2.182 soci, a partire da agosto è diventato operativo il primo impianto: un fotovoltaico a terra da 2,16 MW, situato ad Alcolea del Río nella provincia di Siviglia (vedi foto in alto a sinistra), una delle aree con maggiore radiazione solare della penisola. Costato 2.041.025 €, occupa una superficie di 8,6 ettari, su un terreno ad uso industriale; si stima che questo impianto riuscirà a soddisfare il consumo di 1300 abitazioni

Un altro impianto realizzato nelle vicinanze di Barcellona e basato su questo modello è una turbina eolica da 2,7 MW di potenza.

Si è voluto optare per un modello di aereogeneratore idoneo a lavorare anche in zone caratterizzate da bassa ventosità: la turbina, ECO-122 Alstom, è una macchina che combina una grande potenza con un elevato fattore di capacità. È stata calcolata una producibilità annua di circa 7.200 MWh; il costo dell’impianto è di circa 1.700.000 €.

In ultimo, Som Energia sta studiando la fattibilità di alcuni progetti di mini-idro nella zona di Toledo e in quella di Lérida: le prime valutazioni stimano una spesa dell’ordine di 1.600.000 € e una produzione annua di 4.000 MWh.

La cooperativa promuove da sempre progetti che utilizzano differenti tecnologie e a questo proposito, sebbene la priorità sia quella di realizzare nuovi progetti di generazione, si sta anche valutando il recupero di alcuni impianti in disuso. Lo scopo è quello di poter beneficiare di un paniere energetico il quanto più possibile flessibile e diversificato, in modo da riuscire a soddisfare la gran parte dei consumi dei soci.

In soli 5 anni di esistenza, Som Energia può essere considerata la cooperativa energetica che si occupa di rinnovabili in più rapida crescita in Europa. Per il 2016 si prevede un fatturato di oltre 23 milioni di euro, con un incremento di circa il 50% rispetto l’anno precedente.

Som energia in catalano significa siamo energia e l’esperienza di questi anni dimostra che non vi è alcuna retorica nel nome: “la convinta adesione di tutti i soci è l’arma più potente di una cooperativa”; Nuri Palmada motiva così la ragione del successo dell’esperienza spagnola.

Infine, va detto, che una capillare rete di soci-volontari, composta da decine di sezioni e diffusa sull’intero territorio nazionale, può svolgere un notevole lavoro di promozione, dimostrando di essere una utilissima avanguardia informativa e partecipativa.

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