Ddl Concorrenza, reti private e oneri: “sostenere gli emendamenti pro-autoconsumo”

In discussione in aula tornano gli emendamenti per permettere gli SDC ed evitare uno spostamento degli oneri in bolletta che taglierebbe le gambe a fotovoltaico e risparmio elettrico. Modifiche chieste a gran voce da associazioni ambientaliste, dei consumatori e del FV.

ADV
image_pdfimage_print

Impedire che uno spostamento degli oneri verso le componenti fisse della bolletta elettrica disincentivi il risparmio elettrico e l’autoproduzione da rinnovabili.

Rendere possibile avere reti private come i Sistemi di Distribuzione Chiusi (SDC)che permettano, ad esempio, di servire più utenze collegandole direttamente ad un impianto fotovoltaico.

È questo il senso di alcuni emendamenti al Ddl Concorrenza, per sostenere i quali oggi diverse associazioni ambientaliste, delle rinnovabili e dei consumatori oggi lanciano un appello.

Gli emendamenti – si legge in una nota firmata da CODICI, Greenpeace, ITALIA SOLARE, Kyoto Club, Legambiente e WWF – permetterebbero a chiunque di rendersi autonomo nella produzione ed utilizzo di energia.

“Non ci pare cosa da poco dati i problemi delle imprese e dei consumatori italiani in materia di energia elettrica e bollette, soprattutto dopo il crollo degli investimenti nel settore delle fonti rinnovabili”, si sottolinea.

“Quale occasione migliore se non il Ddl Concorrenza – si osserva – per favorire l’apertura di un settore che è completamente chiuso ed assoggettato ad una gestione monopolistica dei distributori di energia?”

L’Antitrust, ricordano le associazioni, si è già rivolta a Governo e Parlamento auspicando un intervento che consenta la realizzazione di nuove reti elettriche private e favorire la concorrenza tra le diverse tecnologie di generazione.

Per questo le associazioni chiedono a tutti i senatori “di apportare il loro contributo sostenendo in questo modo un settore produttivo da cui potrebbero nascere benefici economici per cittadini e imprese, oltre che ambientali.”

Gli emendamenti in questione (in allegato in basso) sono una manciata, presentati da esponenti di M5S, SEL e AL-A (il gruppo misto Alleanza Liberalpopolare-Autonomie) e con contenuti sostanzialmente uguali.

Già bocciate durante l’esame in commissione, le modifiche sono state ripresentate per la discussione in aula.

I temi come anticipato sono due: spostamento degli oneri in bolletta e sblocco degli “SDC”.

Ad esempio due emendamenti quasi identici (36.0.300 Girotto, Castaldi, Piccoli e 36.0.200 Gambaro) chiedono che la rimodulazione degli oneri possa essere disposta esclusivamente con decreto del ministro dello Sviluppo economico.

La rimodulazione, si chiede inoltre, deve essere prevista esclusivamente nel caso in cui le misure già previste all’articolo 24, comma 4, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91 (il decreto “Competitività” che ha eliminato l’esenzione totale dal pagamento degli oneri per l’energia autoconsumata) non risultino sufficienti a bilanciare gli effetti derivanti dall’aumento del numero dei soggetti esenti dal pagamento degli oneri di sistema.

In ogni caso – prevedono gli emendamenti – la parte di oneri di rete e di sistema che pesa sulle componenti fisse, e dunque non è parametrata al consumo, non può superare una certa quota (il 25 per cento per i clienti domestici e il 20 per cento per i clienti non domestici nel con primo firmatario Girotto, il 25% per tutti nell’emendamento Gambaro).

Un altra serie di emendamenti molto simili (38.0.200 Gambaro 40.300 Girotto, Castaldi, 40.0.300 De Petris, Cervellini, Petraglia, De Cristofaro, Barozzino, Bocchino, Campanella, Mineo) chiede poi che si possano fare gli SDC.

La costruzione e l’esercizio di reti elettriche private, alimentate da fonti rinnovabili o da cogenerazione ad alto rendimento, che presentano le caratteristiche dei sistemi di distribuzione chiusi – prevedono gli emendamenti – costituiscono costituiscono attività libera non soggetta alla disciplina di cui all’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79.

Inoltre in tutti i testi si prevede la possibilità per gli operatori di esercitare attività di distribuzione all’interno di sistemi di distribuzione chiusi alimentati da fonte rinnovabile.

Il seguente documento è riservato agli abbonati a QualEnergia.it PRO:   

Prova gratis il servizio per 10 giorni o abbonati subito a QualEnergia.it PRO

ADV
×