Alcuni consigli utili per chi pensa al riscaldamento a legna o a pellet

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È al via la stagione in cui si pensa al riscaldamento delle nostre abitazioni. Molti vorrebbero optare per la legna o il pellet come combustibile, utilizzando stufe, caminetti o caldaie. Ecco alcuni consigli per i consumatori, in particolare su dimensionamento e installazione.

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È al via la stagione in cui si pensa al riscaldamento delle nostre abitazioni. Molti stanno ragionando sull’opzione legna o pellet come combustibile, utilizzando dispositivi per il riscaldamento “diretto” degli ambienti (stufe, caminetti, ecc.), oppure mediante il riscaldamento “indiretto” attra­verso un fluido termovettore (solitamente acqua).

Per il riscaldamento “diretto” si utilizza una stufa o caminetto posizionati all’interno dei locali da climatizzare, in modo da riscaldare direttamente l’aria (dispositivi a convezione) o l’ambiente circostante (dispositivi a irraggiamento, ad esempio le stufe tirolesi o ad accumulo inerziale).

Per il riscaldamento “indiretto” si utilizzano dei dispositivi dotati di caldaia che preriscaldano un fluido (generalmente acqua) da inviare nell’impianto di distribuzione-emissione dell’edificio (radiatori, ventilconvettori, pavimento radiante, ecc.). Solitamente tali dispositivi, soprattutto se di potenze rilevanti, trovano posizione al di fuori dei locali da riscaldare.

In commercio si può trovare una grande quantità di apparecchiature rispondenti a quanto sopra indicato e degli “ibridi” che riscaldano gli ambienti sia in modo “diretto” che “indiretto”. Non esiste il dispositivo perfetto per tutte le esigenze: ciascuno ha pregi e difetti. È di fondamentale importanza, quindi, conoscere le esigenze dell’utilizzatore.

Ad esempio si trovano in commercio stufe ad aria a legna e a pellet con potenze che vanno dai 5 ai 15 kW.

Con una potenza di 7 kW, a livello indicativo, ad esempio, è possibile riscaldare una abitazione ad isolamento medio (150-160 kWh/m2 anno) con una superficie di circa 70 mq (Italia centro-settentrionale). Per le stufe idro le potenze vanno in genere dai 12 a oltre 25 kW.

Le caldaie vengono in genere utilizzate in edifici che richiedono una potenza termica fino a 50-60 kW, anche se attualmente sono disponibili caldaie anche con potenze intorno ai 10 kW.

Questa macchine, se di qualità, hanno rendimenti tra l’ 85 e 90% e producono poche emissioni e polveri. Devono essere certificate UNI EN.

Il dimensionamento dell’impianto

Il dimensionamento deve essere realizzato da un professionista o dal responsabile tecnico della ditta installatrice e/o costruttrice.

Quello più corretto può essere effettuato solo mediante calcoli che tengano conto di diversi fattori che possono essere, a mero titolo di esempio: spessori e materiali componenti dell’involucro edilizio, tipologia e materiali costituenti i serramenti, fattore di forma e forma dell’unità abitativa, superfici esposte verso l’esterno o verso locali non riscaldati, volumetria dell’unità abitativa, esposizione delle murature (nord, sud, est, ovest), ombreggiatura, ecc.

Vista la complessità del calcolo, al fine di ottenere un dimensionamento corretto, è preferibile appunto affidarsi ad un professionista.

Su internet è possibile trovare molti metodi per il dimensionamento delle stufe o dei caminetti, ma spesso sono basati su modelli di calcolo estremamente semplificati che non tengono conto di tutte le variabili che abbiamo elencato e portano solitamente ad un sovradimensionamento, alle volte eccessivo, della taglia del generatore.

È importante che questa sia adeguata all’utenza per permettere al generatore di calore (stufa, caminetto, caldaia) il corretto funzionamento, limitando le emissioni di inquinanti, lo sporcamento del camino, i consumi di biomassa, la produzione di cenere, eccetera.

Nel caso in cui il generatore a biomassa venga installato a supporto di un impianto esistente (impianto con caldaia a metano, a gasolio o gpl) al fine di limitare i costi relativi al combustibile o per altre motivazioni, si può pensare anche a un lieve sottodimensionamento del generatore a biomassa rispetto a quanto indicato dai calcoli.

In questo modo il generatore funzionerà a regime per un periodo di tempo più lungo e, nei periodi molto freddi, visto il sottodimensionamento, si dovrà accettare una piccola integrazione mediante il generatore pre-esistente.

Bisogna porre la massima attenzione nel capire ciò che può essere riscaldato da un generatore di calore a biomassa. Un generatore con caldaia può riscaldare tutto l’edificio servito dall’impianto, ma si può dire altrettanto di una stufa o di un caminetto?

Una stufa-caminetto a convezione può essere canalizzata per trasportare, con opportune cautele, il calore negli ambienti limitrofi o almeno non troppo lontani.

È lo stesso per una stufa a irraggiamento? Ci sono molti parametri di cui tener conto e non tutti sono legati al generatore di calore: dipende molto anche dall’involucro edilizio e dalle abitudini delle persone residenti.

Prima dell’acquisto è bene discutere con il professionista o il responsabile tecnico per evitare un errato acquisto nella convinzione che ‘grande è meglio’!

Una stufa-caminetto sovradimensionato per poter riscaldare tutto l’appartamento o edificio fornirà certamente maggior potenza nell’ambiente, ma ne provocherà il surriscaldamento perché si desiderano avere temperature accettabili anche nelle stanze più lontane.

Per un buon risultato è necessario comprendere che ‘caldo’ non è sempre sinonimo di ‘comfort’.

L’installazione

Ricordarsi sempre che per le stufe e i caminetti l’installazione/costruzione deve essere effettuata da una ditta specializza­ta che deve rilasciare apposita certificazione a fine lavori.

Per le caldaie è necessario un progetto redatto da un tecnico abilitato o dal responsabile tecnico della ditta installatrice, purché in possesso dei necessari requisiti richiesti dalla legge italiana.

I camini sono spesso sottovalutati e ritenuti accessori poco importanti. In realtà è necessario vedere i camini come estensione delle stufe, dei caminetti e delle caldaie: sono parte integrante dell’im­pianto e ne costituiscono un componente fondamentale e necessario per il buon funzionamento dell’impianto stesso. Camino e canna fumaria devono essere dimensionati dal responsabile tecnico della ditta installatrice o da un professionista che abbiano i requisiti necessari richiesti dalla legge italiana.

Alcune informazioni tratte dallo Speciale “Riscaldarsi con il pellet e con la legna

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