Crocetta, Sgarbi e la confusione sull’eolico siciliano

Dopo una dura presa di posizione di Vittorio Sgarbi contro l'eolico e l'indecisione del governatore sulle installazioni eoliche in Sicilia, Rosario Crocetta risponde: "l'insediamento di parchi eolici è in totale contrasto con le linee del mio governo”. Intanto regna il caos normativo nella Regione.

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“L’insediamento di parchi eolici è in totale contrasto con le linee del mio governo che, fin dall’inizio, ha bloccato ogni istanza finalizzata a tali attività proponendo e facendo approvare una legge regionale, che dichiara raggiunti i limiti di recepimento di nuovi impianti eolici in Sicilia. Ho avviato una verifica con gli uffici interessati, per accertarmi se siano state disattese norme o direttive e, se ci sono state violazioni di legge, non faremo sconti a nessuno”.

A dirlo è il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta nella giornata di ieri. Una dichiarazione che nasce però in risposta a un duro attacco di Vittorio Sgarbi.

Il critico d’arte, ormai noto oppositore delle turbine (vedi suo video), continua a perorare il suo concetto di bellezza, come fosse universale, e ad accoppiare, ovviamente generalizzando, l’eolico alla mafia.

Sgarbi, personaggio molto mediatico e per questo ascoltato, attacca duramente Crocetta: Prendi una posizione sull’eolico”, gli dice, terrorizzato dallo sblocco delle autorizzazioni di alcuni parchi, come quello di 42 MW da realizzare nel messinese o quelli da 18 MW a Butera e Mazzarino, in provincia di Caltanissetta, che hanno apportato modifiche ai loro progetti iniziali.

Ricordiamo però che la Giunta della Regione Siciliana, avendo definito le aree non idonee alla installazioni di turbine (delibera 241 del 12 luglio in ottemperanza della legge regionale n. 29/2015 del 20 novembre 2015), di fatto, rimette in moto alcuni progetti sospesi che rispondono ai criteri, seppur vaghi, riportati dalla normativa. Non senza però diverse criticità e scarsissima trasparenza, come avevamo scritto sul nostro portale lo scorso 25 luglio.

Si fa riferimento al fatto che nella delibera la Giunta approva la relazione sulla definizione delle aree non idonee per l’installazione dell’eolico del Dipartimento Energia. Questa relazione riporta una sintesi dei criteri per la sua attuazione così come è stata elaborata dopo una discussione tra i dirigenti dei dipartimenti dei vari assessorati.

La cosa strana è che in questa relazione, così come nella delibera, si fa più volte riferimento ad uno schema di decreto del Presidente della Regione Siciliana (DPRS) che però non è mai stato emanato, o più correttamente, non risulta allegato nel file pubblicato nell’Albo Pretorio OnLine della Giunta. In questo modo si rende impossibile l’interpretazione della delibera e della comprensione della definizione/applicazione delle aree non idonee.

La mappatura degli impianti eolici siciliani è stata messa all’indice anche dai deputati del M5S che a metà agosto hanno inviato una lettera al presidente della Regione, affermando che il decreto è “viziato da gravi irregolarità, che non può essere firmato: si scatenerebbe il caos nel settore della produzione di energia elettrica da fonte eolica”, hanno scritto. I tre deputati annunciano battaglia e si dicono disposti a impugnare la delibera davanti alle autorità giudiziarie.

Bisogna però dire che anche il M5S siciliano ha avuto sempre un approccio un po’ ondivago nei confronti delle installazioni eoliche. Anche se il Movimento rappresenta comunque l’opposizione nel Parlamento della Regione.

Tanto per chiarire l’approccio del governatore sull’energia, rcordiamo che, nel 2014, lui, da sempre ostile all’eolico per il suo “devastante impatto”, aveva firmato un protocollo di intesa tra la Regione e Assomineraria, Eni, Edison e Irminio per lo sfruttamento dei giacimenti di gas e petrolio nel Canale di Sicilia. Due pesi e due misure.

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