Una guida sulla finanza per le energie rinnovabili e le infrastrutture verdi

Crescono gli investimenti in rinnovabili e infrastrutture verdi e serve sempre più comprendere come funzionano le strutture finanziarie che possono accelerare questo processo. Una guida analizza in modo semplice l'evoluzione del settore e molti dei fattori che meritano di essere valutati.

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Gli investimenti mondiali in tecnologie energetiche low carbon sono cresciuti in modo esponenziale nel corso degli anni: si è passati dai 62 miliardi di dollari del 2004 fino ai quasi 330 milioni del 2015, con le normali fluttuazione legate ad aspetti locali e di contesto.

Oggi l’elevato rischio di investire in fonti fossili connesso alla crisi climatica non può che accelerare questa tendenza.

Così vediamo che nel 2015 gli investimenti globali in fonti rinnovabili sono stati più del doppio di quelli in tecnologie energetiche che sfruttano carbone e gas. Inoltre lo scorso anno le rinnovabili hanno aggiunto più potenza di quelle di tutte le altre fonti.

L’accelerazione degli investimenti in rinnovabili e infrastrutture green è allora un processo da analizzare e capire sia per i decisori pubblici che per gli stessi operatori: avere un quadro della finanza, capire quali fonti di capitale utilizzare, sapere ad esempio come agiscono i mercati di capitali e dove possono trovare collocazione le obbligazioni verdi, come funzionano le operazioni commerciali e quali fattori i finanziatori tengono maggiormente in considerazione quando devono investire, sono conoscenze da cui oggi non si può più prescindere.

A questo scopo è stato pubblicato da Bloomberg New Energy Finance (BNEF), Chatham House e il Centro per la finanza del clima e dell’energie sostenibile dell’UNEP di Francoforte, un documento di quasi 100 pagine, “Finance Guide for Policymakers: renewable energy, green infrastructure”, aggiornamento di un report del 2009, che analizza i cambiamenti nelle condizioni di mercato e nelle strutture e istituzioni finanziarie, partendo, nel primo capitolo, dalla didascalica spiegazione dei termini e dei concetti più utilizzati in questo ambito (Finance basics and sourced of capital).

Nel report si spiega come, oltre al capitale di debito e ai finanziamenti propri (equity), vi siano numerose tipologie e fonti di capitale per finanziare le fonti rinnovabili e le tecnologie green, con altrettante tipologie di investitori che avranno ovviamente differenti aspettative di ritorno e di rischio.

L’aspetto chiave è di conciliare questi fattori, e le attese dei finanziatori, nei diversi stadi di sviluppo di un progetto: dalla progettazione, alla costruzione, fino alla sua entrata in esercizio.

Moltissimi sono gli aspetti da valutare: non solo i tassi interni di redditività, ma una attraverso una dettagliata due diligence, per accertare se vi siano elementi di criticità che possano compromettere il buon esito del progetto, consente di evidenziare i potenziali fattori di rischio (tecnici, economici, di mercato, politici, ecc.) dell’iniziativa.

Questo perché la decisione di investire nuove risorse economiche è spesso delicata: un determinato tipo di capitale è competitivo con altre opzioni di investimento, ma anche altre fonti di capitali per quell’identico progetto.

Il report non trascura inoltre tutti quegli aspetti di policy e di regolazione pubblica che possono favorire o danneggiare gli investimenti nel settore. Ad esempio si evidenzia come non c’è niente di più negativo dell’incertezza normativa e di provvedimenti retroattivi. E qui da noi in Italia ne sappiamo qualcosa. Anche gli strumenti di finanza pubblica possono infine avere un ruolo determinante.

Per chi investe non possono essere poi trascurati i dati di mercato e i livelli di penetrazione di una tecnologia: ad esempio l’attenta valutazione della riduzione dei costi le cosiddette “disruptive tecnologies”, quali gli accumuli, possono stimolare nuovi modelli di business e nuove opportunità per una nuova e ampia gamma di investitori, a cominciare dalla utility elettriche tradizionali.

Il documento può essere un utile strumento per chi ha poca dimestichezza con questo settore, oltre per tutti coloro che devono predisporre politiche a favore dell’energia verde. Contiene anche numerosi link per approfondimenti dei vari argomenti trattati.

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