Mercato storage: si muovono i grandi nomi nelle acquisizioni aziendali

Dall’accordo Total-Saft all’acquisizione di 1Energy da parte di Doosan, passando per l’intesa tra Engie e Green Charge Networks, il mercato mondiale dello storage sta crescendo sempre di più, con operazioni finanziarie di alto profilo. Mentre tutti aspettano la prossima mossa di Tesla.

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L’accordo Total-Saft è sicuramente il più noto degli ultimi mesi (vedi QualEnergia.it), ma non certo l’unico nel mercato sempre più in espansione dell’accumulo elettrico.

Siamo abituati a vedere intese multimilionarie, o addirittura multimiliardarie, nei vari settori delle rinnovabili, soprattutto per grandi impianti eolici e fotovoltaici, ma per lo storage è diverso. Ci troviamo in un campo non del tutto maturo e consolidato, che però nel primo semestre del 2016 ha dato segni di grande vitalità.

Un’operazione tutta francese

Come evidenziano gli analisti di GTM Research, infatti, ci sono state alcune fusioni e acquisizioni di considerevole entità, grazie al crescente interesse di molti investitori verso i sistemi di accumulo.

L’operazione con il più alto valore finanziario ha visto entrare in campo Total, il colosso petrolifero francese che non è certo nuovo a investimenti nella green economy, con l’obiettivo di ampliare il suo raggio d’azione alle fonti rinnovabili e all’efficienza energetica.

Total aveva acquisito SolarPower nel 2011, sborsando più di 2 miliardi di dollari. Per comprare Saft, il gruppo francese specializzato nella produzione di batterie nickel/ioni di litio per svariati impieghi nell’industria e nei trasporti, ha speso “solo” 1,1 miliardi di dollari.

Di certo è una cifra consistente per Saft, considerando che il premio pagato da Total sul valore nominale delle azioni della società acquisita è stato pari al 38%, ma è una “goccia in mezzo al mare” per un gigante come Total, secondo gli esperti di GTM Research, visto che la società ha una capitalizzazione di 120 miliardi di dollari.

La potenza efficiente

Un altro gruppo transalpino è stato protagonista di un’operazione importante: si tratta di Engie (ex GDF Suez) che ha acquisito il controllo della società californiana Green Charge Networks. La cifra esatta non è stata svelata, ma si ritiene che si sia aggirata intorno ai 56 milioni di dollari.

L’idea commerciale di Green Charge Networks si fonda sul concetto di “power efficiency”, la potenza intelligente, piuttosto che sulla riduzione dei consumi.

L’obiettivo è ridurre i picchi di domanda sulla rete, attraverso una combinazione di software predittivi e batterie di accumulo. La società ha già sviluppato – o sta sviluppando – un totale di 48 MWh di capacità di storage in 150 località degli Stati Uniti.

Reti digitali

Una terza acquisizione di rilievo ha visto, da una parte, il conglomerato coreano Doosan, dall’altra la startup americana 1Energy. La società USA è stata ribattezzata Doosan GridTech per proseguire le attività intraprese finora, in particolare la ricerca di nuove soluzioni per l’accumulo di rete.

Il traguardo, in questo caso, è creare delle reti digitali interoperabili – in grado di far dialogare tra loro batterie e inverter di produttori diversi – per facilitare l’integrazione delle fonti rinnovabili discontinue nelle linee di distribuzione.

E Tesla?

Tutte queste operazioni, tuttavia, potrebbero essere presto superate da Tesla, se davvero deciderà di acquistare SolarCity, come ha già annunciato Elon Musk (vedi QualEnergia.it sul nuovo masterplan del magnate dell’auto elettrica).

Tesla potrebbe così espandersi nel settore dello storage residenziale, offrendo tetti solari con batterie integrate, con cui incrementare l’autoconsumo di energia FV.

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