Così l’intelligenza artificiale può tagliare i consumi di energia

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Una tecnologia basata sul machine learning, cioè su algoritmi capaci di imparare, riesce a tagliare del 15% la bolletta dei data center Google. Una soluzione interessante anche perché l'intelligenza artificiale può migliorare l'efficienza energetica in molti altri contesti, centrali e reti elettriche in primis.

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Quello dei consumi dei data center è un tema che andrebbe affrontato più spesso parlando di energia: questi centri che sono la spina dorsale di internet infatti usano quantità di elettricità enormi e pesano per circa il 2% delle emissioni mondiali di gas serra.

Su questo fronte evoluzioni interessanti arrivano da casa Google: la settimana scorsa il gigante del web ha spiegato come riuscirà a tagliare i consumi dei propri data center del 15%. Il segreto della soluzione che si sta sperimentando è nell’intelligenza artificiale (o AI), cioè nei software che riescono ad imparare dall’esperienza.

Si tratta di una tecnologia sviluppata da DeepMind, azienda britannica specializzata in AI che la società di Mountain View ha acquisito nel 2014.

Come è facile immaginare, la gestione di un data center deve tener conto dell’interazione complessa di un grande numero di variabili ed è chiaro che in questo degli algoritmi battano le decisioni degli umani.

Il passo ulteriore fatto in casa Google con DeepMind è far sì che questi algoritmi, anziché essere statici, si modifichino con l’apprendimento che la macchina mette in atto analizzando i dati che le passano “sotto agli occhi”.

Il risultato ottenuto permette che il software riesca a prevedere con grande accuratezza il carico di lavoro dei server e a dosare di conseguenza il raffreddamento.

In questo modo – afferma DeepMind – si tagliano i consumi per il raffrescamento del data center del 40% e quelli totali del 15%. La sperimentazione è iniziata due anni fa su “più dell’1%” dei server Google e ora è in atto su una percentuale “a doppia cifra”.

Le emissioni di Google nel 2011 erano equivalenti a quelle di un paese come il Laos, che ha poco meno di 7 milioni di abitanti. Sappiamo che l’azienda è riuscita da allora a migliorare l’efficienza dei data center, cioè il rapporto tra consumi e potenza di calcolo di un fattore 3,5, anche se non abbiamo un dato sui consumi attuali in valore assoluto.

Se le innovazioni che si stanno rodando a Mountain View venissero estese a tutto il parco server Google e se si diffondessero presso le altre aziende del web si potrebbe risparmiare veramente molta energia.

Ma la portata di quel che si sta facendo va oltre i data center. Come spiega Mustafa Suleyman, co-fondatore di DeepMind, citato dal Guardian: “una delle cose più interessanti è che gli algoritmi che sviluppiamo sono intrinsecamente generalisti, significa che lo stesso meccanismo di machine learning si dovrebbe poter applicare ad un’ampia varietà di contesti come impianti di produzione elettrica e reti”.

Ne parleremo nei prossimi giorni riguardo alla rete elettrica tedesca.

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