Mercato elettrico e speculazione sul MSD, interviene l’Autorità

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L'Autorità per l'Energia interviene per bloccare le dinamiche speculative che si stanno verificando sul mercato dei servizi di dispacciamento, facendo lievitare i costi e guadagnare qualcuno. Allertata anche l'AGCM. Nel mirino, assieme a termolettrici e trader, anche alcuni impianti a rinnovabili non programmabili.

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Nei giorni scorsi riportavamo le dinamiche anomale che da aprile si stanno verificando sul mercato elettrico e in particolare sul mercato dei servizi di dispacciamento, l’MSD, che Terna gestisce per mantenere in equilibrio il rapporto tra domanda e offerta.

In particolare si stanno verificando prezzi “a salire” (offerti agli impianti per aumentare la produzione) altissimi sul quel mercato. A guadagnarci sono gli impianti termoelettrici abilitati a partecipare all’MSD, ma anche alcuni trader e il sospetto è che la dinamica sia esacerbata da comportamenti opportunistici e da un possibile abuso di posizione dominante.

Tutto questo in un solo mese (aprile) è costato al sistema elettrico, e dunque agli utenti, quasi 300 milioni di euro e, se i dati di maggio e giugno saranno in linea con quelli di aprile, in tre mesi peserà per quasi un miliardo.

Dopo la denuncia, partita da Confindustria, l’Autorità si è mossa per riportare ordine. Con una nuova delibera, la 342/2016 (in allegato in basso) ha avviato un procedimento, da concludere entro 60 giorni, per l’adozione di “provvedimenti prescrittivi e/o di regolazione asimmetrica” e  possibili di sanzioni.

Nel mirino dell’Autorità, sospettati di comportamenti da sanzionare, oltre agli utenti abilitati al dispacciamento (grandi termolettrici) e alle unità di consumo (tra cui i trader), anche alcuni impianti a rinnovabili non programmabili. A tutti questi soggetti viene intimato di porre termine da subito alle loro condotte di programmazione e offerta, che potrebbero configurarsi come “manipolazione del mercato, ai sensi dell’articolo 5 del Remit”.

Inoltre, entro l’11 luglio Terna invierà l’esito di valutazioni volte a estendere la soluzione dei contratti a termine attuata in Sardegna nelle zone in cui operano i produttori che stanno adottando comportamenti di offerta potenzialmente illegittimi e a tutte le altre zone di mercato in cui tale soluzione “possa consentire di minimizzare gli oneri di dispacciamento”.

L’Aeegsi ha deciso di informare, oltre ad Acer (il board europeo dei regolatori), anche l’Antitrust italiano, per segnalare “eventuali condotte anomale sotto il profilo del diritto della concorrenza qualora dovessero emergere nel corso del procedimento”.

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