Tutti i dati energetici per l’Italia nel 2015: consumi lordi a 171,3 Mtep

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La fattura energetica del 2015 è la più bassa da 20 anni e il dato sui consumi interni lordi è il secondo più basso dal 1997. Torna a crescere l'intensità energetica primaria. La situazione energetica in Italia in un documento curato dal Ministero dello Sviluppo Economico.

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Mentre veniamo a conoscenza del fatto che nel 2015 la fattura energetica dell’Italia ha toccato i minimi da 20 anni a questa parte, scendendo a 34,5 miliardi di euro, oltre 10 miliardi in meno rispetto al 2014 con la fattura petrolifera poco sopra ai 16 miliardi (circa 9 mld in meno rispetto al 2014), esce, a cura del Ministero dello Sviluppo Economico, la Relazione sulla situazione energetica nazionale.

Contenuti della relazione

Si tratta di un documento di natura consuntiva composto da 3 parti che illustrano in maniera sintetica l’andamento del settore energetico nel 2015.

Nella prima parte viene analizzata, in 9 capitoli:

  • l’evoluzione del mercato internazionale del petrolio, del gas, delle fonti rinnovabili e del carbone;
  • il mercato dell’energia in Italia (la domanda di energia in Italia con il trend delle singole fonti energetiche)
  • gli impieghi finali dell’energia
  • le spese sostenute dalle famiglie per i consumi energetici
  • i prezzi dell’energia e dei carburanti
  • l’efficienza energetica
  • il valore aggiunto del settore energetico
  • le imposte sull’energia
  • la spesa per ricerca e sviluppo nel settore dell’energia.

La seconda parte è dedicata alle monografie che quest’anno riguardano “La povertà delle famiglie”, “I consumi finali dei prodotti energetici da parte delle famiglie: analisi in serie storica degli impieghi e delle spese” e “I prezzi dell’energia per gli utenti domestici: confronti internazionali e opportunità di un benchmark europeo”.

L’ultima parte contiene due appendici:

  • L’appendice A): è di tipo statistico ed è dedicata ai principali fenomeni inerenti l’energia in Italia. Qui le statistiche rappresentano un sunto ragionato di quelle previste dal Sistema statistico nazionale (Sistan) che, per il settore dell’energia, vede coinvolti diversi soggetti ed amministrazioni. Il Ministero dello Sviluppo Economico produce le statistiche del gas naturale, del petrolio e del carbone; Terna è il fornitore delle statistiche sull’elettricità; il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) è il titolare delle informazioni sulle fonti rinnovabili; l’ISTAT fornisce i dati di contabilità nazionale e delle statistiche socio-demografiche e ambientali ed ENEA, in particolare, quelli sull’efficienza energetica.
  • L’appendice B): riporta in un “box” le differenze tra le procedure di contabilizzazione statistica dell’energia da fonti rinnovabili (Fonte GSE).

La relazione è stata redatta, come per l’anno 2015, da un gruppo di lavoro appositamente costituito presso la DGSAIE, formato da rappresentanze istituzionali e settoriali interessate alla specifica tematica.

Consumi di energia in Italia

Il documento, di oltre 90 pagine, offre diversi spunti per tutti gli operatori dell’energia e per i decision maker. Qui vogliamo solo riportare il dato sul fabbisogno energetico lordo dell’Italia per lo scorso anno: è stato pari a 171,289 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep), con un aumento del 3,2% rispetto al 2014, a fronte di un limitato aumento del PIL in termini reali pari allo 0,8%.

L’aumento della domanda di energia primaria interrompe il trend negativo registratosi negli ultimi anni e il valore del 2015, in termini assoluti, si avvicina a quello registrato nel 2013, ma resta il secondo più basso dal 1997 (vedi nostra elaborazione grafica).

La composizione percentuale delle fonti energetiche impiegate per la copertura della domanda nel 2015 è stata caratterizzata, rispetto al 2014, dalla sostanziale stabilità del petrolio (dal 34,50 al 34,56%) da una lieve flessione dei combustibili solidi (dall’8,25 al 7,85%) e dall’aumento di quella del gas (dal 30,55 al 32,28%).

C’è stato un leggero aumento per l’energia elettrica, che passa dal 5,79 al 5,92% e una diminuzione della quota delle fonti rinnovabili che passa dal 20,89 al 19,33%.

Intesità energetica

Dal 2012 al 2013 l’intensità energetica primaria è rimasta pressoché stabile (112,4 tep/milioni euro nel 2012 e 112,3 tep/milioni euro nel 2013).

Nel 2014 invece, a fronte di una flessione del PIL pari allo 0,3%, e di un decremento della domanda complessiva di energia pari al 4,1%, l’intensità energetica ha registrato una forte diminuzione rispetto agli anni precedenti (-3,7%), raggiungendo il livello di 108,1 tep/milioni di euro.

Nel 2015, dopo tre anni consecutivi di decrementi, il PIL e la domanda complessiva sono tornati a crescere rispettivamente dello 0,8% e del 3,2%; ciò ha determinato nuovamente un incremento dell’intensità energetica primaria (+2,4%) che si è attestata su un livello pari a 110,7 tep/milioni euro.

  • Relazione sulla situazione energetica nazionale 2015, giugno 2016 (pdf)
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