L’auto elettrica spinge il boom cinese delle batterie al litio

Il mercato dello storage elettrochimico è sempre più dominato dai dispositivi destinati ai veicoli a zero emissioni, come evidenziano i dati anticipati da CCM sulla Cina. Economie di scala, aumento delle capacità e abbattimento dei costi, sono le principali sfide per l’industria del settore.

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C’è la diffusione dei veicoli elettrici dietro il boom industriale delle batterie al litio in Cina. La mobilità a zero emissioni è ancora una nicchia a livello internazionale e Pechino non fa eccezione. L’unico paese con un’elevata penetrazione delle auto elettriche finora è la Norvegia con oltre il 20% delle nuove immatricolazioni.

Tuttavia, i dati anticipati da CCM, società di consulenza specializzata sul mercato cinese, mostrano che l’industria dello storage elettrochimico, negli ultimi cinque anni, è cresciuta in Cina molto più della media mondiale: +110% nel periodo 2010-2015, circa sei volte rispetto a quanto osservato su scala globale. Le batterie al litio rappresentano il cuore di questo segmento, avendo assorbito il 66% circa dell’intero mercato.

Nel 2014, prosegue CCM, Pechino ha saputo attrarre l’80% degli investimenti globali nelle batterie al litio, coinvolgendo multinazionali del calibro di Samsung SDI, LG Chem e Ningbo Shanshan. Sempre nel 2014, la produzione cinese di celle per queste batterie ha superato cinque miliardi di pezzi, arrivando nel 2015 a 5,6 miliardi (+3,3% su base annua) come riporta il National Bureau of Statistics della Cina.

Tuttavia, avverte CCM, è altrettanto importante osservare la crescita della capacità delle singole batterie. È proprio la nascente industria domestica delle vetture elettriche (379.000 unità prodotte lo scorso anno, +400% in confronto con il 2014) a trainare la domanda di dispositivi di storage più potenti. Tanto che nel 2014-2015 la quota delle batterie destinate ai veicoli “alternativi” è diventata preponderante: dal 13 al 52% del totale, mentre quelle vendute per telefonini, computer, tablet, macchine fotografiche e altri prodotti di questo genere, sono crollate al 46% del mercato complessivo.

La capacità delle celle al litio complessivamente prodotte in Cina, quindi, ha visto un tasso di crescita notevolmente superiore a quello riscontrato nel numero di pezzi venduti: stiamo parlando, infatti, di oltre 15 GWh nel 2015, il triplo in confronto ai dodici mesi precedenti.

Da questi dati emerge in modo chiaro il cambiamento che sta attraversando questo settore: da una domanda centrata sull’elettronica di largo consumo a una domanda spinta soprattutto dall’evoluzione dell’industria automobilistica.

Nel 2016, affermano allora gli analisti, la tendenza proseguirà, con un declino del mercato “consumer”, ormai molto saturo, a vantaggio dei veicoli a zero emissioni. L’obiettivo è realizzare batterie sempre più capienti, affidabili ed economiche. Cho Nam Seong, presidente di Samsung SDI, citato da CCM in una sintesi del rapporto, ha dichiarato che l’azienda sta lavorando a un tipo di batteria che estenderà l’autonomia di un mezzo elettrico fino a 600 km con una singola carica.

Per quanto riguarda i prezzi, stiamo assistendo a una rapida discesa, supportata dalle crescenti economie di scala e dalle alleanze tra gruppi industriali. Ricordiamo la giga-factory di Tesla e Panasonic in Nevada, il cui traguardo è una capacità produttiva di batterie per 35 GWh l’anno, abbattendo del 30% i costi unitari di produzione.

Stando alle cifre più recenti pubblicate da Bloomberg New Energy Finance, il costo medio di una batteria al litio per veicoli elettrici è passato da 1.000 $/kWh a 350 dollari dal 2010 al 2015, registrando un calo del 35% dal 2014 al 2015.

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