In UK fotovoltaico sorpassa il carbone e in Germania rinnovabili al 95% per un’ora

Nel Regno Unito per un'intera settimana il solare, oltre 9,5 GW di potenza installata, ha prodotto più delle centrali a carbone, fonte ai minimi storici, messo in disparte dal gas. Intanto in Germania le rinnovabili domenica scorsa per un'ora sono arrivate al 95% della domanda.

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Nella poco assolata Gran Bretagna, patria della rivoluzione industriale alimentata dal carbone, la settimana scorsa è successo un fatto storico: per un’intera settimana – da martedì 3 maggio a lunedì 9 – il fotovoltaico ha prodotto più energia delle centrali a carbone. Lo segnalano gli analisti di Carbon Brief (vedi grafico sotto).

Si conferma così un sorpasso che era già avvenuto ad aprile, ma per un solo giorno e peraltro di sabato: il 9 aprile il solare ha dato 29 GWh, il 4% della domanda di quel giorno, e il carbone 21 GWh, il 3%; la domenica seguente il FV ha generato il 6% della domanda e il carbone solo il 3%.

Nel Paese, negli ultimi due anni si è assistito ad un boom del fotovoltaico: a fine marzo 2016 la potenza cumulativa era di 9.519 MW suddivisi in 872.967 impianti, con una crescita del 19%, 1.496 MW in un anno (marzo 2015-marzo 2016, vedi grafico sotto). Nel solo mese di marzo 2016 si sono aggiunti 196 MW per 4.601 impianti, soprattutto grazie, stavolta, alla spinta dei grandi impianti, mossi dalla scadenza per qualificarsi ad ottenere l’incentivo dei Renewable Energy Certificates (ROC).

Il carbone, che nei primi anni ’90 contribuiva per quasi il 70% della domanda (67% nel 1990), oggi sta vivendo un declino: nel 2014 era al 30% del mix, nel 2015 è sceso poco sopra il 10% e nei primi 102 giorni del 2016 in 18 ha prodotto meno di quella quota della domanda.

Il 18 novembre scorso, ricordiamo, la Gran Bretagna ha annunciato di volere chiudere tutte le sue centrali a carbone entro il 2025.

Prezzi elettrici in calo, in Gran Bretagna e in tutta Europa

A mettere in affanno la generazione a carbone è la concorrenza del gas, il cui prezzo è sceso del 40% dall’inizio 2015 e del 20% da inizio 2016. Gli ultimi dati diffusi da Platts mostrano che ad aprile il carbone in UK ha dato 1,76 TWh, mentre solare ed eolico combinati hanno prodotto 2,56 TWh; la generazione elettrica da gas ha raggiunto un picco con 10,91 TWh.

In tutto questo i prezzi elettrici britannici all’ingrosso sono scesi del 23% rispetto ad aprile 2015, con una media di 43,62 £/MWh.

Il declino dei prezzi elettrici (molto marcato anche in Italia), segnala Platts, si sta vivendo anche a livello europeo: nonostante il declino della produzione da nucleare tedesca – scesa del 30% anno su anno – i prezzi europei dell’indice S&P Global Platts CONTI Index ad aprile 2016 sono stati del 30,25% inferiori allo stesso mese del 2015.

In Germania rinnovabili al 95%

Intanto un altro record delle rinnovabili viene dalla Germania: domenica scorsa, 8 maggio, alle 11 di mattina, grazie a condizioni climatiche favorevoli le rinnovabili hanno coperto il 95% della domanda elettrica.

Quel giorno i prezzi alla Borsa elettrica sono stati negativi dalle 10 del mattino alle 5 del pomeriggio, con un picco di –130 €/MWh raggiunto alle 2 del pomeriggio. Dunque i produttori da rinnovabili non hanno ricevuto incentivi.

In Germania ad aprile il prezzo dell’elettricità in Borsa è stato del 19% inferiore allo stesso mese del 2015, attestandosi a 30,22 €/MWh.

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