Edilizia efficiente e città del futuro, otto raccomandazioni per non sbagliare

Secondo il World Resources Institute, l’obiettivo più importante dell’edilizia è accelerare lo sviluppo dell’efficienza energetica, ripensando dalle fondamenta il nostro modo di progettare gli spazi urbani. In un studio del think-tank otto consigli rivolti soprattutto alle amministrazioni locali.

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Accelerare lo sviluppo dell’efficienza energetica negli edifici è uno degli obiettivi più ambiziosi, ma anche più difficili da raggiungere nel campo dell’economia sostenibile. Nonostante i grandi passi avanti compiuti dalle tecnologie e dalle tecniche costruttive, l’edilizia del futuro continua a scontrarsi con numerose barriere, soprattutto economiche e finanziarie o di natura burocratica e amministrativa.

Spesso, però, l’ostacolo principale sta nella poca sensibilità riservata al tema dell’efficienza dalle istituzioni e dagli stessi proprietari degli immobili. Proprio per questo motivo, l’organizzazione americana World Resources Institute ha pubblicato lo studio “Accelerating building efficiency” (link in basso) con 8 azioni/consigli rivolti in primo luogo alle amministrazioni locali.

Riqualificazione e rigenerazione urbana

Lo scopo del rapporto è supportare le persone che devono decidere come costruire/riqualificare gli edifici pubblici e privati, dai livelli più alti del governo (ministri e funzionari che devono definire politiche e strategie generali) fino ai diversi professionisti operativi sul campo (ingegneri, architetti, tecnici comunali, eccetera), senza dimenticare gli amministratori condominiali e gli inquilini dei palazzi, anche loro responsabili delle decisioni che riguardano la gestione efficiente dell’energia.

Non si tratta soltanto di pensare a come progettare e realizzare delle case “passive”, in grado cioè di diventare quasi autosufficienti per il fabbisogno energetico. Il documento del World Resources Institute vuole promuovere il più ampio concetto di rigenerazione urbana: i singoli edifici sono le maglie di un tessuto metropolitano in costante e rapida trasformazione.

Le città del futuro

Gli edifici, evidenzia il rapporto, consumano il 32% dell’energia utilizzata sul nostro pianeta. Di conseguenza, emettono circa un quarto dell’anidride carbonica indotta dalle attività umane. A questi dati bisogna aggiungere la previsione secondo cui, nel 2050, il 66% della popolazione mondiale vivrà nelle città, destinate perciò a crescere a dismisura, soprattutto nei paesi emergenti e di più recente industrializzazione. Ecco perché diventa così importante progettare i centri urbani del futuro all’insegna di una maggiore efficienza energetica.

Secondo un rapporto della IEA (International Energy Agency), citato dal World Resources Institute, le misure di efficienza nell’edilizia potrebbero abbattere considerevolmente le emissioni inquinanti: -83% al 2050 rispetto allo scenario business as usual senza cambiamenti nelle attuali politiche. Peraltro, osserva la stessa IEA, la maggior parte della tecnologia necessaria per toccare questi traguardi è collaudata, disponibile in commercio e consente di ripagare l’investimento in pochi anni.

I vantaggi dell’efficienza

I vantaggi connessi agli interventi di efficienza sono quindi di tre tipi: economici, grazie ai nuovi investimenti e alla creazione di posti di lavoro qualificati nell’edilizia, sociali, perché l’obiettivo è anche migliorare il benessere e la qualità della vita per milioni di persone in tutto il mondo, ambientali, grazie alla riduzione delle emissioni inquinanti e all’impiego più razionale delle fonti energetiche.

Allora come dovrebbero comportarsi le amministrazioni e le comunità locali? Secondo il WRI ci sono otto azioni fondamentali per puntare a una maggiore efficienza del patrimonio immobiliare costruito/da costruire.

Le prime tre azioni rientrano nella categoria degli strumenti di regolazione: definire standard costruttivi che richiedano un livello minimo di prestazione energetica, fissare obiettivi di riduzione dei consumi elettrici e termici, favorire audit energetici e programmi di certificazione per ottenere informazioni in tempo reale sui consumi effettivi degli edifici e sul rispetto di standard e obblighi fissati in precedenza.

Come eliminare le barriere agli investimenti

La quarta azione intende superare le barriere finanziarie, attraverso incentivi di vario genere per eliminare o quanto meno ridurre i costi iniziali d’investimento. Tra le soluzioni proposte: incentivi fiscali, prestiti agevolati, project-bond, procedure accelerate (permessi e autorizzazioni).

La quinta azione è tutta centrata sul ruolo delle istituzioni, che dovrebbero dare il primo esempio di come si possa intervenire sul patrimonio edilizio rendendolo più efficiente. Stiamo parlando, ad esempio, delle riqualificazioni energetiche nelle strutture pubbliche e del green public procurement, cioè degli “acquisti verdi” della pubblica amministrazione.

Le altre categorie d’intervento, infine, riguardano aspetti più legati alla formazione professionale, all’ingresso nel mercato edilizio delle società di servizi energetici (ESCo) con contratti di prestazione energetica, al coinvolgimento di proprietari e inquilini, ad esempio attraverso i cosiddetti “split-incentives”: il proprietario paga un intervento di efficienza, aumentando in proporzione il canone d’affitto, mentre l’inquilino si ripagherà grazie alle minori spese per le bollette.

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