Rimozione amianto, in arrivo il decreto con gli incentivi

Da Minambiente ed Economia c'è un testo condiviso. L'annuncio viene dal ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti. Per rimuovere le coperture in eternit si potrà usufruire di un credito d’imposta del 50% su tre anni. Ma un incentivo abbinato alla sua sostituzione con il fotovoltaico sarebbe più efficace.

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I nuovi incentivi per rimuovere l’amianto dai tetti potrebbero essere operativi a breve: il testo del decreto che li regola è già sul tavolo dei ministeri competenti. Ad annunciarlo il Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, rispondendo ad un’interrogazione del deputato PD Enrico Borghi alla Camera (vedi allegato in basso).

Il decreto, ha fatto sapere Galletti, è stato esaminato già a inizio mese oltre che dal Minambiente anche dal Ministero dell’Economia e dall’Agenzia delle Entrate per arrivare ad un testo condiviso che dunque potrebbe arrivare presto, forse addirittura in anticipo sui tempi previsti.

La misura, introdotta dal Collegato Ambiente alla Legge di Stabilità per il 2014, deve essere regolata con un decreto del Ministero dell’Ambiente entro 90 giorni dalla sua entrata in vigore (2 febbraio 2016), quindi entro il 2 maggio 2016.

L’incentivo

L’incentivo – dispone il Collegato – verrà erogato sotto forma credito d’imposta del 50% delle spese sostenute e ripartito in 3 quote annuali, a favore dei titolari di reddito d’impresa che effettuano interventi di bonifica dell’amianto su beni e strutture produttive. L’investimento per essere incentivato dovrà essere di almeno 20.000 euro e avvenire sul territorio italiano.

Il limite di spesa complessivo della misura è di 5,667 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019.

Viene inoltre istituito un apposito fondo per promuovere la realizzazione di interventi di bonifica di edifici pubblici, con una dotazione finanziaria di 5,536 milioni di curo per l’anno 2015 e di 6,018 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016 e 2017.

C’è tantissimo da bonificare

Quanto sia serio il problema dell’amianto in Italia lo mostrano i dati rilanciati oggi – giornata nazionale delle vittime di questo materiale – da Legambiente. In Italia – ricorda l’associazione ambientalista – muoiono 4mila persone ogni anno per tutte le malattie asbesto correlate, con oltre 21mila casi di mesotelioma maligno diagnosticato dal 1993 al 2012: 6mila casi in più rispetto al precedente aggiornamento del Registro nazionale mesotelioma di Inail risalente al 2008.

A 24 anni dalla sua messa al bando, l’amianto è ancora diffusissimo in diverse forme, sul nostro territorio: le stime (per difetto) di CNR-Inail parlano di ben 32 milioni di tonnellate; il Programma nazionale di bonifica dei Siti di Interesse Nazionale conta 75mila ettari di territorio in cui è accertata la presenza di materiale in cemento amianto, il Ministero dell’Ambiente riporta oltre 44mila siti contenenti amianto di cui 2.236 bonificati e 41.350 ancora da bonificare.

Stime purtroppo destinate a crescere vista l’incompleta documentazione inviata dalle Regioni al Ministero dell’Ambiente. La Calabria addirittura non ha mai inviato il report annuale e altre cinque regioni (Marche, Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata) non hanno fornito i dati del 2014.

Il Piano Regionale Amianto (Legge 257/92) – secondo l’ultimo aggiornamento di Legambiente del marzo 2015 – manca ancora in sei regioni (Abruzzo, Calabria, Lazio, Molise, Puglia e Sardegna); solo dieci su venti hanno concluso il censimento e altrettante hanno realizzato la necessaria mappatura dell’amianto sul territorio.

L’accoppiata vincente con il fotovoltaico

Un’ottima idea per far sparire da sopra le nostre teste l’amianto, l’Italia l’aveva avuta negli anni scorsi, quando con i vari Conto Energia per il fotovoltaico avevano riservato un incentivo maggiorato, a chi approfittava della rimozione di un tetto di Eternit, per l’installazione di un impianto fotovoltaico.

A fine 2012, grazie a questa possibilità, di cui avevano approfittato soprattutto nel Nord e Centro Italia, erano stati risanati 26.000 tetti con amianto, per una superficie di 20 kmq e una potenza elettrica ottenuta di circa 2,5 GW.

Da luglio 2013, come sappiamo la tariffa incentivante per il FV è stata eliminata, anche se come abbiamo mostrato anche con le misure attuali può essere ancora una buona idea, dal punto di vista economico, sostituire una copertura in amianto con un impianto fotovoltaico.

Certo sarebbe meglio se si tornasse a promuovere l’accoppiata rimozione amianto – FV: “con uno stanziamento di 20 milioni di euro – stima Legambiente – si potrebbe realizzare la bonifica di oltre 10 milioni di metri quadri di coperture in cemento amianto e avviare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”.

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