Batterie auto elettriche: un giacimento da non disperdere

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Le batterie delle auto elettriche possono avere una seconda vita in applicazione stazionarie, come quelle nel residenziale installate insieme a sistemi fotovoltaici. Grazie al rapido miglioramento delle tecnologie, il potenziale di stoccaggio potrebbe superare a livello mondiale i 1.000 GWh entro il 2030.

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La metà delle batterie installate sulle auto elettriche viene riciclata in media nell’arco di 5-7 anni, quando le batterie sono ancora a circa l’80% della loro capacità originale e quindi potrebbero essere utilizzate con profitto in applicazioni stazionarie. È quanto afferma uno studio della società di consulenza Alexa Capital presentato nel corso di un convegno che si è tenuto nei giorni scorsi a Berlino presso la sede della Federazione Tedesca dei Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili (German Renewable Energy Federation).

Il potenziale in Germania

La Germania ha in programma di avere sulle strade un milione di auto elettriche entro il 2020, obiettivo che a oggi sembra comunque lontano visto il numero ridotto di auto elettriche vendute annualmente nel Paese: nel corso del 2015, in Germania sono state immatricolate poco più di 12.000 auto elettriche e nel Paese ne circolano in tutto circa 140.000. Prendendo comunque in considerazione l’obiettivo del milione di veicoli elettrici e ipotizzando delle capacità medie delle batterie di 40 kWh con un livello di carica dell’80% dopo 7 anni di funzionamento, un milione di veicoli elettrici rappresenterebbero 25 GWh di capacità di stoccaggio. In base alle previsioni di vendita delle auto elettriche di Bloomberg Finance, lo studio ha calcolato che nel 2030, quando il numero di veicoli elettrici venduti nel mondo dovrebbe raggiungere gli 88 milioni, la capacità installata cumulativa di batterie secondarie aumenterà a livello mondiale fino a 1.000 GWh. Questo valore potrebbe essere ben maggiore, in considerazione del miglioramento delle tecnologie: la generazione più recente di batterie per auto elettriche presenta capacità di stoccaggio superiori già del 20-30% rispetto a cinque anni fa.

Le applicazioni stazionarie

Lo studio analizza anche le potenzialità delle applicazioni stazionarie, ad esempio quello nel residenziale fotovoltaico più accumulo, giungendo alla conclusione che fra cinque anni il levelized cost dell’elettricità (LCOE) di sistemi con batterie agli ioni di litio in Germania sarà inferiore del 23% rispetto al costo dell’energia acquistata dalla rete elettrica. L’utilizzo di batterie riciclate potrebbe far diminuire di un ulteriore 10% il LCOE. Lo studio presuppone che le batterie riciclate possano essere utilizzate per ulteriori 10-15 anni prima di essere riciclate. Un periodo ragionevole secondo gli autori del rapporto, in quanto le applicazioni stazionarie sono molto meno stressanti per le batterie rispetto a quelle automotive. Quando in funzione sulle auto elettriche, le batterie devono sopportare notevoli sbalzi di temperatura e cariche e scariche veloci, tutte situazioni molto stressanti per le batterie.

Seconda vita: già una realtà

Lo scorso novembre proprio in Germania è stato annunciato il maggiore progetto mondiale di recupero di batterie di auto elettriche. A Lünen, in Westfalia, una joint venture tra Daimler AG, The Mobility House AG e Getec sta realizzando un sistema di accumulo con batterie usate da 13 MWh, operativo presso un impianto elettrico di Remondis SE per fornire servizi di bilanciamento alla rete tedesca. Con il claim “E-Mobility thought to the end” (Mobilità elettrica pensata fino alla fine), il progetto di Daimler ha la particolarità di seguire tutto il percorso della batteria lungo la filiera: dalla produzione presso la sussidiaria di Daimler Accumotive, al riadattamento della stessa quando finisce la vita a servizio delle auto elettriche e ne inizia un’altra come sistema di accumulo stazionario per la rete elettrica, fino alla gestione dello storage per valorizzare l’energia immagazzinata (vedi articolo “Storage, la seconda vita delle batterie che le rende più convenienti e sostenibili”).

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