Primo bimestre, consumi di gas in calo. Produzione nazionale al 6%

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Nel periodo gennaio-febbraio i consumi di gas naturale in Italia sono in calo, -1%. Rispetto al 2013 il calo è del 9%. Oltre un quarto del gas richiesto nel periodo gennaio-febbraio 2016 è arrivato dalla Russia. Il gas prodotto sul territorio nazionale soddisfa il fabbisogno domestico per appena il 6%. Un trend in calo costante dal 1997.

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In questo primo scorcio dell’anno i consumi di gas naturale in Italia sono in calo, secondo una tendenza che si registra da una decina di anni, anche se con una leggera inversione nel 2015 (vedi sotto). Nel primo bimestre la domanda lorda è diminuita dell’1% sul 2015 (solo a febbraio del -7,1%): circa 16,6 miliardi di metri cubi. Rispetto al 2013, ad esempio, il calo è del 9%.

Oltre un quarto del gas richiesto nel periodo gennaio-febbraio 2016 è arrivato dalla Russia (gasdotto Trans Austria Gas che raggiunge il confine italiano a Tarvisio), e un altro sesto dall’Algeria, attraverso un gasdotto lungo 2000 km che passa in Tunisia e arriva fino a Mazara del Vallo. Il gas algerino è più che raddoppiato nel primo bimestre rispetto allo stesso periodo del 2015, andando ampiamente a compensare il decremento dell’import dalla Libia che ci arriva a Gela attraverso il metanodotto GreenStream (sui rapporti Italia-Libia anche in tema di energia si veda QualEnergia.it).

In sensibile diminuzione il gas che proviene dai giacimenti del Mare del Nord (Norvegia e Olanda) e che raggiunge l’Italia a Passo Gries (gasdotto Transitgas). Poco è stato importato attraverso il rigassificatore di Cavarzere.

Il dato però che dà l’idea di quanto gas nazionale vada a soddisfare il fabbisogno domestico è significativo: tra gennaio e febbraio è appena il 6%. Una quantità che è in calo costante dal 1997, come si vede dalla tabella (colonna di destra). La produzione nazionale nel 2015 ha coperto il 10% dei fabbisogni di gas metano.

Come detto, nel 2015 si è assistito ad una inversione di tendenza dei consumi di gas: +9% sul 2014, dopo il calo costante degli ultimi 4 anni. L’incremento è certamente da collegarsi all’aumento della produzione da termoelettrico (circa +7,5% rispetto al 2014) e, in contemporanea, alla forte diminuzione della produzione idroelettrica (nel 2015 sono mancati all’appello, rispetto al 2014, quasi 15 TWh); due eventi per molti versati legati tra loro. I consumi elettrici, quindi anche da cicli combinati a gas, sono stati particolarmente elevati nei mesi estivi per il notevole aumento della temperatura.

Oggi il termoelettrico pesa per il 30,7% sui consumi interni di gas naturale. Nel 2007-2008 questa quota era del 40,3%. Secondo SNAM Rete Gas nel 2015 la domanda di gas naturale per la generazione di elettricità è cresciuta del 16,5% rispetto al 2014: circa 20,7 miliardi di meti cubi. Un dato tuttavia solo leggermente superiore a quanto richiesto dal termoelettrico nel 2002.

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