Il regalo ai vecchi impianti a biomassa diventa anche più generoso?

Un emendamento nel Milleproroghe porta da 5 a 6 anni l'estensione del periodo incentivato per i vecchi impianti a biomasse, biogas e bioliquidi sostenibili concessa con la Legge di Stabilità. Un regalo da circa 100 milioni di € l'anno a spese dei consumatori e dei nuovi impianti a fonti rinnovabili.

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Il regalo ai vecchi impianti a biomassa inserito nella Legge di Stabilità, che costerà circa 100 milioni di euro all’anno evidentemente non era abbastanza ed ecco allora che ci si prepara a renderlo ancora più generoso con un emendamento inserito nel Milleproroghe.

Si vuole infatti allungare di un anno l’estensione del periodo incentivato arrivata con la Legge di Stabilità 2016, che concede 5 anni di incentivi in più, con tariffa all’80%, a impianti a biomasse, biogas e bioliquidi sostenibili, che escono dal periodo incentivato entro la fine del 2016.

La disposizione è in un emendamento dei relatori LaForgia e Gasparini del Pd (il 3.65, allegato in basso) al Ddl di conversione del DL Milleproroghe (AC. 3513) presentato ieri dai relatori presso le Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio della Camera.

La proposta sposta infatti dal 31 dicembre 2020 al 31 dicembre 2021 il termine dell’estensione. Secondo il calcolo del GSE l’estensione degli incentivi porterà a un costo aggiuntivo da 78 a 129 milioni di euro all’anno.

L’estensione del periodo incentivato – secondo quanto disposto dalla Legge di Stabilità 2016 – è subordinata alla decisione favorevole della Commissione europea in esito alla notifica del regime di aiuto: i produttori interessati al prolungamento dovranno fornire al MiSE tutti gli elementi per la notifica alla Commissione, che dovrà verificare, per ogni impianto, le compatibilità ai sensi della disciplina in materia di aiuti di Stato a favore dell’ambiente e dell’energia.

Questo aiuto alle vecchie installazioni, in genere di grossa taglia e che producono solo energia elettrica, oltre a pesare sulle bollette dei consumatori, è fatto a spese di tutto il resto del comparto delle rinnovabili elettriche, dato che la spesa per l’estensione degli incentivi andrà a erodere il budget dei 5,8 miliardi di € riservato alle FER non FV, superato il quale gli incentivi ai nuovi impianti cessano (anche se le ultime stime GSE dicono che il rischio di sforamento è remoto).

L’emendamento (pdf)

(Aggiornamento 5 febbraio 2016, ore 14l’emendamento è stato ritirato. Annunciando il ripensamento La Forgia ha comunque  sottolineato che “l’emendamento ha ad oggetto un comparto che sta vivendo una grave crisi occupazionale e rispetto al quale appare pertanto urgente un intervento coerente da parte del Governo”. E l’esecutivo, per bocca del sottosegretario al Mef, Paola De Micheli, si è subito impegnato “ad assumere le opportune iniziative volte ad assicurare una soluzione alle questioni oggetto dell’emendamento 3.65 dei relatori ritirato”.)

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