Rinnovabili, nel 2015 calano di 11,6 TWh. Oggi al 35% della domanda elettrica

Oltre 11 miliardi di chilowattora in meno sono stati generati dalle fonti rinnovabili nel 2015, soprattutto per la forte diminuzione dell'idroelettrico. Cresce il fotovoltaico (+13%): oggi copre il 7,8% della domanda elettrica nazionale, che aumenta dell'1,5% sul 2014, dopo quattro anni di decrescita.

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In termini assoluti la produzione elettrica da fonti rinnovabili nel 2015 cala di circa 11,6 TWh rispetto al 2014 (-9,6% circa), passando da 120,8 a 109,1 TWh. Torna indietro anche rispetto al 2013 (vedi grafico GSE). Questo alcune cifre secondo una nostra rielaborazione sui dati Terna appena pubblicati (vedi rapporto mensile in basso).

La brusca diminuzione della generazione da fonti rinnovabili è strettamente legata al tracollo della produzione da idroelettrico: 14,8 TWh in meno rispetto al 2014, cioè -25%. Un dato che testimonia del forte peso dell’energia idraulica nel mix italiano e ovviamente anche tra le rinnovabili. Quest’anno ha contribuito per il 14,2% al fabbisogno elettrico (era del 19,2% nel 2014) e per il 40,7% su tutta la produzione da rinnovabili (era del 49,3% nel 2014).

Tra le rinnovabili crescono in modo significativo solo il fotovoltaico, che con una produzione di 24,67 TWh aumenta del 13% sul 2014 (+2,8 TWh). Secondo una nostra stima, le bioenergie (nella tabella di Terna, qui in basso, integrate nel termoelettrico) passano da una produzione di 18,7 TWh del 2014 (dato GSE) a circa 19,3 TWh. Più o meno stabili eolico e geotermia.

Il fotovoltaico copre il 7,8% della domanda elettrica e il 9,2% della produzione interna (nel 2014 queste percentuali erano rispettivamente del 7 e dell’8,1%). Oggi il solare FV rappresenta il 22,6% di tutta la generazione da rinnovabili (era il 18,1% nel 2014). Tanto per capire come sia cresciuta la produzione solare, ricordiamo che a fine 2011, cioè quattro anni fa, questa dava 10,7 TWh, cioè meno della metà di quanto produce attualmente e copriva appena il 3,2% della domanda.

Vediamo che nel 2015 tutte le fonti rinnovabili hanno rappresentato il 40,5% della produzione elettrica nazionale e il 34,7% della domanda. Anche in termini percentuali, quindi, la diminuzione è significativa: nel 2014, infatti, la quota sulla produzione era del 44,9% e quella sulla domanda del 38,9% (rielaborazione QualEnergia.it).

Veniamo ai dati più generali su produzione netta e richiesta di elettricità. La domanda, dopo quattro anni di discesa, torna a crescere: +1,5 con 315,2 TWh (+1,3% in termini decalendarizzati). Andando a ritroso negli anni, un fabbisogno più basso si ebbe tuttavia solo nel 2002 (vedi grafico).

Il valore cumulato della produzione netta (270,7 TWh) è in aumento, rispetto all’anno precedente, dello 0,6%. Il saldo con l’estero è +6,1 (circa 2,6 TWh tra import ed export).

Quanto cresce il termoelettrico? Sempre secondo le nostre stime, l’apporto del termoelettrico (senza includere le bioenergie) dovrebbe aggirarsi intorno ai 161-162 TWh, quindi circa 13 TWh in più rispetto al 2014: una produzione di poco inferiore al calo registratosi per l’idroelettrico.

Per quanto riguarda la domanda a livello territoriale notiamo, dal grafico in basso, che diminuisce solamente nel Nord Ovest del Paese e in Sicilia. Molto oltre la media nazionale l’aumento della richiesta elettrica in Emilia Romagna e Toscana e nella restante parte del meridione.

Rapporto mensile Terna – dicembre 2015 – pdf

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