Decreto Conto Termico 2.0, le novità e il testo

Trovata una mediazione tra il Ministero dello Sviluppo Economico e le Regioni. Si va verso la pubblicazione in Gazzetta a 90 giorni dalla quale il decreto con i nuovi incentivi per efficienza energetica e rinnovabili termiche entrerà in vigore. Il testo e una sintesi delle novità in arrivo con il Conto Termico 2.0

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Il Conto Termico 2.0 è finalmente in dirittura d’arrivo, dopo oltre un anno di ritardo. Il nuovo decreto che dovrebbe rilanciare l’incentivo al momento sottoutilizzato per interventi di efficienza energetica e rinnovabili termiche è stato, infatti, previsto nella legge di conversione dello Sblocca Italia (Legge 164/2014) e avrebbe dovuto essere adottato entro il 31 dicembre 2014.

Ieri, finalmente, è arrivata l’approvazione della Conferenza Stato-Regioni, a valle di una concertazione tra i tecnici delle Regioni e del MiSE (testo in allegato in basso).

Ora manca solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, a 90 giorni dalla quale il decreto “Aggiornamento del sistema di incentivazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili ed interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni”, che andrà a sostituire il vecchio Conto Termico del DM 28 dicembre 2012, sarà in vigore.

Il compromesso con le Regioni

Novità principale del testo approvato ieri è la mediazione raggiunta tra Regioni e Ministero sulla richiesta degli enti locali che aveva fatto subire una battuta d’arresto all’iter a fine dicembre.

Le Regioni avevano chiesto che le amministrazioni pubbliche possano prenotare l’incentivo e avere un anticipo fino al 35% dell’importo già nel momento in cui abbiano individuato gli interventi da realizzare e, dunque, prima della relativa procedura di appalto. Una successiva quota del 15%, secondo la loro proposta, sarebbe erogata qualora ci sia un un accordo con una ESCo o con la centrale regionale per gli acquisti o un provvedimento che assegna i lavori.

Il “no” del MiSE a questa richiesta, che ha suscitato anche qualche critica, nel nuovo testo si è stemperato in un compromesso che viene incontro alle Regioni: si rafforza – ci spiegano dal MiSE – il valore di garanzia che dà la prenotazione dell’incentivo accolta dal GSE.

Le altre novità rispetto alle prima bozza

Diverse le novità della versione finale rispetto alla bozza che avevamo pubblicato a fine novembre ad esempio sono state introdotte maggiori semplificazioni per la PA per prenotare l’incentivo e si sono inclusi tra i beneficiari degli incentivi riservati al pubblico anche le cooperative sociali e le società di patrimonio pubblico.

Novità importante rispetto alla bozza di fine novembre: sono aumentati gli incentivi per il solare termico.

Riepiloghiamo qui sotto come sarà il nuovo Conto Termico rispetto a quello ancora in vigore al momento per il quale come nella versione attuale, a disposizione ci sono 900 milioni di euro annui, 700 per privati e imprese e 200 per le amministrazioni pubbliche, le cooperative di abitanti o sociali e le società di patrimonio pubblico.

Nuovi interventi incentivati

Il nuovo meccanismo aggiunge, per le sole pubbliche amministrazioni, 3 nuovi interventi:

  • trasformazione in “edifici a energia quasi zero” (NZEB)

  • sostituzione dei sistemi per l’illuminazione con dispositivi efficienti

  • installazione di tecnologie di gestione e controllo automatico degli impianti termici ed elettrici degli edifici (building automation), di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore.

Come nel Conto Termico del 2012, attualmente in vigore, restano incentivabili solo per le pubbliche amministrazioni gli interventi di:

  • isolamento termico di superfici opache delimitanti il volume climatizzato

  • sostituzione di chiusure trasparenti comprensive di infissi delimitanti il volume climatizzato

  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con caldaie a condensazione

  • installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento di chiusure trasparenti con esposizione di Est-sud-est a Ovest, fissi o mobili non trasportabili.

Restano gli stessi gli interventi di piccole dimensioni incentivabili anche per i privati:

  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale, anche combinati per la produzione di acqua calda sanitaria, dotati di pompe di calore

  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti o di riscaldamento delle serre e dei fabbricati rurali con impianti dotati di generatore di calore alimentato da biomassa

  • l’installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e/o ad integrazione dell’impianto di climatizzazione invernale, anche abbinati a sistemi di solar cooling, per la produzione di energia termica per processi produttivi o immissione in reti di teleriscaldamento o teleraffrescamento

  • sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore

  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con sistemi ibridi a pompa di calore.

Novità nuovo Conto il fatto che per la produzione di energia termica da rinnovabili la taglia massima degli impianti passa da 1 MW a 2 MW.

Incentivo più generoso

L’incentivo, che nella maggior parte dei casi va a coprire il 40% dell’investimento, sale al 50% per gli interventi di isolamento termico nelle zone climatiche E/F e se l’isolamento è accompagnato dall’installazione di un nuovo impianti di climatizzazione invernale sale al 55% per entrambi gli interventi.

È del 65% per la trasformazione in “edificio a energia quasi zero” e per la sostituzione dei sistemi di illuminazione con dispositivi efficienti.

Le spese per le diagnosi energetiche e la redazione dell’Attestato di prestazione energetica (APE), richiesti per la trasformazione in edificio a energia quasi zero e l’isolamento termico delle superfici opache, sono incentivabili al 100% per le Pubbliche Amministrazioni e al 50% per i privati.

Per importi fino a 5mila euro, sia per i privati che per le amministrazioni pubbliche, l’incentivo viene corrisposto in un’unica rata. L’incentivo in nessun caso può superare il 65% della spesa sostenuta.

I termini per l’erogazione dell’incentivo dalla conclusione della procedura vengono dimezzati, passando da 180 giorni a 90.

Le semplificazioni

È stata eliminata l’iscrizione ai registri per gli impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore, elettriche o a gas, e caldaie a biomassa con potenza termica superiore a 500 kW.

Il GSE dovrà anche predisporre una modulistica predeterminata e semplificata per la presentazione della domanda.

Sarà redatta una lista di prodotti idonei con potenza termica fino a 35 kW e 50 m2 per i collettori solari per i quali si può usufruire di una procedura semiautomatica. Acquistando uno dei prodotti della lista, l’operatore accede a un iter semplificato per la compilazione della scheda domanda, in cui non è necessario indicare i dati relativi alla descrizione dell’apparecchio.

Saranno ammesse modalità di pagamento online e tramite carta di credito per attestare le spese sostenute, mentre al momento il DM 28 dicembre 2012 prevede che le spese siano certificate con fattura o bonifico bancario o postale.

 

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