Petrolio, per la EIA prezzi del barile bassi fino al 2017

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L'agenzia statunitense prevede che l'offerta continui a superare la domanda fino al termine del 2017. La gran parte dell'aumento della produzione è dai Paesi OPEC, grazie anche al rientro in campo dell'Iran. Si va verso un crollo del tight oil Usa, oggi troppo costoso per competere con i prezzi previsti.

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Il prezzo del greggio, che nei giorni scorsi è sceso fino ai 30 dollari al barile, resterà su livelli bassi per tutto quest’anno e anche per il prossimo. oggi il prezzo del barile è sceso ai livelli del 2001 (a $ costanti 2013), dopo che aveva superato i 111 $ nel 2011-2012. È questa la previsione della Energy Information Administration (EIA) degli Usa diffusa nell’ultimo Short-Term Energy Outlook (allegato in basso).

Il barile sul Brent, si prevede, sarà in media sui 40 dollari durante il 2016 e sui 50 nel 2017. Il WTI circa 2 $/b più basso del Brent nel 2016 e di 3$/b più basso nel 2017. C’è comunque una grande incertezza: ad esempio la previsione per la media sul WTI della EIA per aprile 2016 è di 37 $/b, mentre il mercato, stando ai contratti firmati, si aspetta un range dai 25 ai 56 $/b (vedi grafico).

A tenere bassi i prezzi è un’offerta che anche nel 2016 continuerà a sorpassare la domanda, facendo così crescere le scorte.

La EIA stima che queste siano cresciute di 1,9 milioni di barili al giorno nel 2015 e che gli stoccaggi possano aumentare di altri 0,7 mb/g nell’anno appena iniziato, prima di arrivare a un maggior equilibrio tra domanda e offerta nell’anno seguente. Solo nel terzo trimestre si inizieranno ad intaccare le scorte.

Dal 2012 sono stati soprattutto gli Stati Uniti la fonte principale dell’incremento della produzione. Nel 2016 e nel 2017, invece, la crescita sarà dovuta soprattutto ai Paesi OPEC.

Nel 2016 la produzione dei non-OPEC, secondo la EIA, calerà di 0,6 mb/g, cioè la prima riduzione dal 2008. Circa i due terzi di questa diminuzione verrà dagli Stati Uniti, che vedranno scendere la produzione di 0,4 mb/g nel 2016 senza recupero per l’anno successivo.

A crollare sarà soprattutto la produzione di tight oil americano, il petrolio non convenzionale, che è caratterizzata da tassi di declino molto alti e investimenti sul breve termine e che, per essere sostenibile economicamente, richiederebbe prezzi del barile più alti di quelli attuali e di quelli previsti nel breve periodo.

Dai Paesi OPEC la produzione – prevede la EIA – salirà di 0,5 mb/g nel 2016, soprattutto grazie all’estrazione dall’Iran. La potenza mediorientale, infatti, con la sospensione delle sanzioni, dovrebbe riprendere a pieno regime, anche se i tempi della sospensione delle sanzioni non sono ancora certi. La EIA si aspetta che il consumo di petrolio e degli combustibili liquidi cresca di 1,4 mb/g sia nel 2016 che nel 2017.

Lo Short-Term Energy Outlook (pdf)

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