I consumi di gas in Italia tornano a crescere dopo 4 anni

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I consumi di gas naturale in Italia nel 2015 sono in crescita del 9% rispetto al 2014, dopo il calo costante degli ultimi quattro anni. L’incremento è legato soprattutto all’aumento della produzione da termoelettrico: in questo settore la domanda di gas è cresciuta del 16,5%. Aumenta la richiesta anche nell'UE.

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I consumi di gas naturale in Italia per l’anno 2015 risultano in sensibile crescita, +9% sul 2014, dopo il calo costante degli ultimi quattro anni. L’incremento è legato soprattutto all’aumento della produzione da termoelettrico (circa +7,5% rispetto al 2014), dovuta soprattutto al forte incremento della temperatura nei mesi estivi. La domanda di gas naturale per la generazione di energia elettrica è cresciuta del 16,5%, pari a 20,7 miliardi di mc, che comunque è un dato solo leggermente inferiore a quanto richiesto dal termoelettrico nel lontano 2002 (20,4 mld mc). Questo primo dato sul 2015 è di Snam Rete Gas (attendiamo a breve il dato del Ministero dello Sviluppo economico).

Si stima che nel 2015 in Italia si siano consumati 66,9 miliardi di m3, oltre 5,5 miliardi in più rispetto al 2014, ma 2,5 in meno rispetto al 2013 e oltre 19 miliardi in meno (il 22,4%) rispetto al massimo storico che si è registrato nel 2005.

Con il dato del 2015 si interrompe una flessione che continuava dal 2008, con la sola eccezione del 2010, anno caratterizzato da temperature molto al di sotto della media e di gran lunga il più freddo dell’ultimo decennio. Tuttavia, i livelli di consumo totali sono ancora inferiori a quelli del 1999.

I consumi residenziali e dei servizi, che rappresentano più del 40% della domanda complessiva, hanno registrato un aumento del 9,4%. Un dato non confortante, alla luce della annunciata ripresa economica, è quello legato al fabbisogno di gas della grande industria: -3,1% (12,7 mld di mc). C’è comunque da considerare che molti processi produttivi stanno migliorando la propria efficienza e quindi fanno minore richiesta di gas. Continua intanto senza sosta, e ormai da 20 anni, il calo della produzione nazionale di gas (-5%). Nel grafico l’andamento dei consumi di gas per settore dal 2005 (una elebaorazione del blog ‘SicurezzaEnergetica’).

Anche i consumi di gas dell’UE (inclusa la Svizzera) dopo quattro anni consecutivi di declino, tornano a crescere. In base ai dati preliminari di Eurogas, nel 2015 l’incremento rispetto all’anno scorso sarà del 7%, quando i consumi ammontarono a 412 miliardi di mc (dunque, oggi saremmo intorno ai 441 mld di m3).

Oltre alle condizioni climatiche (torrida l’estate in molti paesi UE), anche il calo della produzione idroelettrica in Italia e Germania, ha influenzato la domanda. In Francia la crescita della domanda di gas è legata alla ripresa industriale, mentre in Austria al maggior utilizzo della cogenerazione. Tuttavia secondo Eurogas i bassi prezzi del carbone hanno avuto un considerevole impatto sulla domanda di gas.

Tornando all’Italia, il blog “SicurezzaEnergetica” ritiene che un’ulteriore ripresa della domanda di gas possa essere possibile anche nel 2016, anche se seguirà un ritmo decisamente più lento rispetto al crollo degli anni passati. Snam Rete Gas, a marzo 2015 indicava nel proprio piano decennale un ritorno dei consumi a 74,8 Gmc (cioè ai livelli del 2003-2004), ma solo nel 2024. Ma nei prossimi otto anni ulteriori passi in avanti dovranno fare certamente sia rinnovabili ed efficienza energetica. Allora è probabile che un leggero incremento della domanda di gas si avrà a spese di quella del carbone, che dovrà essere sempre più limitata.

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