Fotovoltaico mondiale: un po’ di previsioni per il 2016

Mercom Capital prevede che nel 2016 si installeranno 64,7 GW di nuova potenza, contro i 57,8 GW stimati nel 2015, con un incremento del 12%. La Cina continuerà ad essere il mercato più importante seguita da Stati UNiti e Giappone. Una crescita molto impetuosa è prevista anche per l'altro gigante asiatico, l'India.

ADV
image_pdfimage_print

Ecco alcune previsioni di crescita anche per il 2016 per il fotovoltaico mondiale: nell’anno che sta per iniziare si installeranno 64,7 GW di nuova potenza, contro i 57,8 GW stimati per il 2015, pari a circa +12%.

La previsione è della società di consulenza Mercom Capital. Anche nel 2016, si legge in una nota, sarà la Cina il mercato più grande. Al secondo posto gli Stati Uniti che si dovrebbero superare nell’installato annuale il Giappone. Questi tre mercati da soli copriranno il 65% della domanda mondiale.

Secondo Mercom nel 2016 la Cina installerà circa 19,5 GW di nuovo fotovoltaico. La superpotenza asiatica solo nei primi 9 mesi del 2015 ha già installato 10 GW di nuovo fotovoltaico, 3,8 GW in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Se i problemi di rete e i ritardi nell’erogazione degli incentivi potrebbero frenare le installazioni, a spingerle ci sono i nuovi obiettivi sia a livello locale che nazionale: ci si aspetta che Pechino riveda per l’ennesima volta al rialzo il target 2020 portandolo a 150-200 GW.

Per gli Stati Uniti si prospetta un nuovo record per il 2016, con 13 GW di nuova potenza. Nella sua analisi, fatta prima della notizia dell’estensione dell’Investment Tax Credit, Mercom prevedeva una forte crescita nei prossimi 13 mesi per anticipare soprattutto il calo dello sgravio fiscale. Ora invece sappiamo che l’ITC resterà al 30% fino al 2020, garantendo una crescita più continua.

In Giappone si prevede per il 2016 una domanda da 9 GW. Quest’anno nel Paese ci sono già stati tagli delle tariffe incentivanti che hanno portato negli ultimi due trimestri ad una diminuzione delle installazioni. Finora nel Paese sono stati approvati ben 80 GW di nuovi progetti, dei quali circa il 25% sono stati già realizzati. Nei prossimi anni la trasformazione del sistema elettrico giapponese verso le fonti rinnovabili continuerà, spinta anche dalla liberalizzazione e dall’eliminazione dei monopoli attualmente in corso.

Quarto mercato per importanza sarà l’India che, secondo Mercom, nel 2016 vedrà 3,6 GW di nuove installazioni, contro i 2,1 GW previsti per il 2015. Per questo gigante asiatico ci si aspetta una forte crescita per arrivare all’obiettivo 2020 di 100 GW di potenza cumulativa.

In Europa il mercato sarà guidato, invece, per quello che riguarda le nuove installazioni, dalla Gran Bretagna – sulla quale però ci sono alcuni dubbi legati ai cambiamenti di policy in atto – seguita dalla Germania e dalla Francia.

Nella nota non si parla dell’Italia: sul nostro Paese rimandiamo ad un’altra previsione fatta di recente, quella di EY per il periodo 2015-2020, secondo la quale dal minimo storico degli ultimi 6 anni, raggiunto nel 2014 (o forse quest’anno) il volume del mercato delle nuove installazioni in 5 anni dovrebbe più che quadruplicare arrivando a oltre 1,6 GW all’anno nel 2020, e gli occupati quasi raddoppieranno.

Come sappiamo il FV nel nostro Paese ha registrato nel 2014 un installato di 385 MW. Il 2015 non sta andando molto meglio: i dati Gaudì – Terna, ci dicono che da gennaio ad ottobre 2015 in Italia si sono installati 244,68 MW di nuova potenza, soprattutto grazie agli impianti di piccola taglia sostenuti dalle detrazioni fiscali (che la legge di Stabilità approvata proroga anche per il 2016). QualEnergia.it e diversi analisti stimano che a fine anno si saranno installati circa 300 MW.

La parabola discendente italiana dovuta principalmente al venir meno degli incentivi, secondo il report, è però destinata a una netta inversione di tendenza nei prossimi anni. Nel 2020, sostiene EY, il valore aggiunto sarà di 1.060 milioni di euro, gli occupati 26.903 e la nuova capacità annuale installata 1.650 MW (che porteranno il totale cumulativo a 25.613 MW).

Numeri piuttosto ottimistici, che secondo diversi esperti italiani presenti anche nel workshop di QualEnergia.it del 2 dicembre, saranno comunque molto legati all’evoluzione dell’assetto normativo e regolatorio nazionale.

ADV
×