Il fotovoltaico in Italia nel 2016: criticità, nuove strategie e potenzialità

È online lo Speciale "Come operare nei mercati del fotovoltaico in Italia nel 2016", con gli abstract degli interventi del Workshop del 2 dicembre, organizzato da QualEnergia.it. Azioni e strategie per approcciare meglio il mercato e aggredire quei segmenti di impianti oggi più interessanti.

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Pubblichiamo l’introduzione allo Speciale “Come operare nei mercati del fotovoltaico in Italia nel 2016“, con gli abstract degli interventi del Workshop Tecnico del 2 dicembre 2015. 

Come sta cambiando il fotovoltaico in Italia? Iniziamo dai numeri dell’installato. Quelli dello scorso anno e le stime per quest’anno danno il settore al di sotto delle aspettative. Se il segmento residenziale è andato abbastanza bene grazie alle detrazioni fiscali, gli impianti di media taglia (sopra i 20 kWp), in configurazione SEU al servizio di utenze aziendali, non riescono ancora a decollare. Poco meno di 650 MW in due anni per il nostro paese non è un buon dato, nonostante un numero di occupati intorno alle 12mila unità e un giro d’affari di 2,3 miliardi/anno (nel grafico i dati 2015 dell’installato a fine ottobre – da presentazione E. Bianconi).

Sul lato produzione qualche dato più confortante. A fine novembre l’elettricità, solare prodotta dai quasi 19 GW operativi, era arrivata a 23,8 TWh, cioè quasi il 13% in più rispetto alla produzione del periodo gennaio-novembre 2014. Una generazione che rappresenta l’8,2% della domanda elettrica e il 9,6% della produzione, oltre a costituire il 23,2% di tutta l’elettricità da rinnovabili. Dati che otto o nove anni fa erano inimmaginabili.

I prezzi. Quelli dei moduli sono calati di 4 volte negli ultimi sei anni e quelli dei sistemi di 2 volte negli ultimi quattro e ulteriori margini di riduzione sono attesi nei prossimi anni, anche se più contenuti nella parte ‘hardware’. Da questo punto di vista, speriamo nell’eliminazione degli anacronistici dazi dell’UE sui prodotti FV cinesi che, però, resteranno in vigore per altri 15 mesi a partire da dicembre 2015.

Nel mondo la crescita continua: quest’anno 54 GW installati (232 GW in totale) e si va verso i 90 GW/anno del 2020. Insomma, una tecnologia inarrestabile e che offrirà a breve ancora delle positive sorprese.

Dopo lo stop al conto energia i nostri decisori hanno frenato la corsa di questa disruptive technology che ha ormai intaccato i mercati dell’energia tradizionale, ben sapendo che il fotovoltaico, come peraltro tutte le tecnologie energetiche, ha bisogno di regole favorevoli (ma non di incentivi diretti) e un quadro normativo coerente e stabile.

Pensiamo al peso negativo che potrà avere sul FV la riforma delle tariffe elettriche domestiche, che abolisce la progressività e sposta i costi di rete sulle componenti fisse della bolletta, riducendo la convenienza dell’autoconsumo, o all’impossibilità di offrire, a tutt’oggi, elettricità solare prodotta da un impianto a più utenze, come potrebbe avvenire in centri commerciali, aeroporti, condomini, eccetera; e poi restano alcuni vincoli di natura fiscale. Su queste variabili, per così dire esogene, bisognerà lavorare con governo e regolatore al fine di approdare a un quadro normativo che possa consentire di fare entrare nel mix energetico ancora più elettricità solare, magari grazie anche al previsto decollo dei sistemi di accumulo elettrochimico.

Ma torniamo alla domanda iniziale: come sta cambiando il fotovoltaico in Italia e cosa dovrà fare il settore, dal canto suo, per rilanciarlo sfruttandone appieno le potenzialità?

QualEnergia.it ha voluto analizzare questa fase storica del mercato fotovoltaico italiano, le sue criticità e potenzialità nel breve periodo, organizzando il 2 dicembre 2015 a Roma un Workshop tecnico dal titolo “Come operare nei mercati del fotovoltaico in Italia nel 2016”.

Questo Speciale contiene gli abstract degli interventi della giornata e le schede tecniche delle Aziende Sponsor (Sonnen, VP Solar, Fronius e Peugeot). I contenuti video integrali e la documentazione della giornata sono disponibili a pagamento.

L’obiettivo di questo “progetto” è stato di voler individuare, insieme ad alcuni qualificati esperti del settore provenienti da varie aree professionali, tutte quelle azioni e strategie che possono essere utili agli operatori per approcciare meglio il mercato nazionale e aggredire quei segmenti di mercato che sono oggi i più interessanti. Tanti gli spunti e le idee: la cura del cliente più che del sito (Carlo Durante), l’attenzione alla normativa come chiave per il futuro del FV a breve (Emilio Sani), il mercato e l’evoluzione dello storage, non solo nel residenziale, anche per fornire servizi di rete (Fabio Zanellini), la capacità di saper vendere il kWh più che il kW fotovoltaico e inserire l’impianto in un più ampio intervento di efficienza energetica (Erica Bianconi), il saper rendere bancabili progetti per il FV non incentivato (Giovanni Giusiano).

Di una cosa siamo certi. Le aziende del FV italiane oggi sul mercato si stanno riposizionando, ma anche grazie al know-how acquisito negli anni del boom sapranno garantire interessanti prospettive a questa tecnologia, che comunque richiederà sempre professionisti costantemente aggiornati.

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