Quota rinnovabili elettriche in calo. Cresce solo il fotovoltaico

Tra le rinnovabili elettriche nel 2015 solo il FV è veramente in crescita e ha compensato in piccola parte il forte calo della produzione idroelettrica. Nel periodo gennaio-novembre 2014 le rinnovabili rappresentavano il 44,9% della produzione e il 38,9% dei consumi elettrici. Queste quote ora si sono ridotte, rispettivamente, al 41,3% e al 35,4%.

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Con altri 1,2 TWh a novembre (+33,8% sul novembre 20104), in Italia siamo arrivati ad avere una generazione di 23,8 TWh da solare fotovoltaico, nonostante che negli ultimi due anni si siano installati a malapena circa 600 MW. Un dato che rappresenta quasi il 13% in più rispetto alla produzione da FV del periodo gennaio-novembre 2014.

Quei quasi 24 miliardi di chilowattora da solare costituiscono l’8,2% della domanda elettrica nazionale e il 9,6% della produzione elettrica del paese. A fine novembre questa elettricità solare rappresentava il 23,2% di tutta la generazione da rinnovabili. Questi dati sono stati elaborati da QualEnergia.it sulla base dell’ultimo rapporto mensile di Terna (pdf).

Bisogna dire che le “buone” notizie finiscono qui. Infatti la quantità di rinnovabili elettriche nei primi 11 mesi dell’anno è calata di 8,6 TWh, cioè del 7,7%. In particolare, ciò è da imputare al forte calo della produzione idroelettrica (-12,7 TWh) rispetto al 2014, quasi il 23% in meno. Sostanzialmente stabile o con un minimo segno “più” eolico, biomasse e geotermia.

Andando a rivedere allora le quote di rinnovabili, notiamo che mentre nel 2014 (periodo gennaio-novembre) le fonti pulite rappresentavano il 44,9% della produzione e il 38,9% dei consumi elettrici, queste percentuali si sono ridotte nello stesso periodo 2015, proprio per la scarsa produzione idro, nel seguente modo: 41,3% per la produzione e 35,4% per la domanda, con una produzione e una domanda che quest’anno sono crescite, rispettivamente dello 0,8% e dell’1,6%.

Dunque, la quota di rinnovabili in Italia ancora dipende fortemente dalla minore o maggiore idraulicità nel corso dell’anno. E quindi l’affermazione che si sente spesso ormai ripetere che in Italia si è ormai arrivati a quote elevatissime di fonti pulite non è un fatto del tutto assodato, ma legato ancora a diverse variabili, come appunto la generazione da idroelettrico.

Sempre secondo l’ultimo rapporto di Terna, nei primi undici mesi dell’anno il valore cumulato della produzione netta (249.029 GWh) risulta, come detto, in aumento dello 0,8% rispetto allo stesso periodo del 2014. Il saldo estero è positivo (+5,5%). La domanda di elettricità con 289.416 GWh fa registrare nel periodo un aumento dell’1,6% rispetto al 2014 (anche se in termini decalendarizzati l’incremento è dell’1,4%).

Qui sotto i consumi di energia elettrica tra gennaio e novembre, suddivisi per aree geografiche del paese.

A novembre, secondo i dati Terna, la domanda nazionale di energia elettrica è stata soddisfatta per l’81,1% del totale attraverso fonti di produzione interna e per la parte rimanente dal saldo con l’estero. La potenza massima richiesta è stata di 52.224 MW ed è stata registrata mercoledì 25 novembre alle ore 18.

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