Riforma tariffe. Italia Solare e altre associazioni: “Subito ricorso al TAR”

  • 4 Dicembre 2015

In un comunicato stampa di Italia Solare, firmato anche da Adusbef, Codici Associazione Consumatori, Greenpeace, Kyoto Club, Legambiente e WWF, il giudizio dei rappresentati del settore ambientalista, delle rinnovabili e dei consumatori sulla riforma della tariffa elettrica approvata dall'Autorità.

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“La delibera 582/2015 del 2 dicembre 2015, varata durante la COP21 di Parigi, istituisce in Italia il principio secondo il quale chi più consuma meno paga; attraverso il bonus sociale, con un minimo contributo economico, si disincentiva l’efficienza energetica per le fasce di popolazione meno abbienti. Anziché spingerle a risparmiare energia si cerca di aumentarne i consumi”. Così Italia Solare, in un comunicato stampa firmato anche da Adusbef, Codici Associazione Consumatori, Greenpeace, Kyoto Club, Legambiente e WWF, commenta la riforma della tariffa elettrica approvata dall’Autorità per l’Energia.

(Su QualEnergia.it abbiamo spiegato:

La “Bolletta della Befana” – come la definiscono le associazioni – non fa nient’altro che spostare i costi di rete da coloro che consumano molto a coloro che risparmiano energia. Senza valutare la congruità dei costi vengono riconosciuti ai grossisti e ai distributori di energia elettrica più soldi chiedendoli a chi risparmia sulla bolletta, con la scusa di incentivare pompe di calore e piastre a induzione, cosa che si potrebbe fare con altri metodi. Il solito regalo alle lobby dei combustibili fossili.

L’Autorità distrugge così qualsiasi possibilità di risparmio e uso razionale dell’energia. Essa infatti avvia la graduale riforma delle tariffe applicate ai clienti domestici, a partire dal 1° gennaio 2016 e che arriverà a regime il 1° gennaio 2018.

Questa riforma costerà in media a ogni italiano circa 100 € all’anno, senza neppure la possibilità di risparmiare tramite comportamenti virtuosi. Pagheranno meno solo i grandi spreconi di energia, non importa se con nucleo familiare numeroso o meno, in quanto i costi saranno parametrati più alla potenza impegnata che all’energia consumata. Di seguito l’impatto sulle famiglie italiane:

Le associazioni hanno presentato solo pochi giorni fa una proposta alternativa che permette di stabilizzare la tariffa D1, ovvero la tariffa che prevede l’ottenimento di benefici sui costi di rete solo se si mette in atto un comportamento virtuoso: si potrebbe così incentivare un qualsiasi intervento per efficientare i consumi, spingendo a non sprecare ma a usare con raziocinio l’energia, spiegano. Questa proposta ha preso quindi il nome di “Tariffa proporzionale”.

Quella dell’Autorità – si legge nel comunicato – è invece una riforma che aumenta i costi dell’energia elettrica, incoraggia il consumo di energia prevalentemente da fonti fossili prelevata dalla rete, pregiudica gli investimenti già effettuati per impianti di autoconsumo e per l’efficienza energetica, non è conforme né alla legge delega né alle direttive comunitarie, ma soprattutto non influenza per nulla il comportamento del consumatore, che non avrà alcun interesse nell’assumere comportamenti virtuosi.

“Daremo battaglia su ogni fronte: annunciamo da subito un ricorso al TAR per stoppare una riforma dannosa per le tasche degli italiani, per l’ambiente e quindi per la salute”, concludono le associazioni.

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