Incentivi alle rinnovabili, in arrivo più controlli anti-frode

Nel 2015 individuate frodi per 100 milioni. Ora la collaborazione tra il Gestore dei Servizi Energetici e la Guardia di Finanza si rafforza con l'attivazione di un presidio fisso della GdF presso la sede GSE.

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Già nel 2015 la Guardia di Finanza ha accertato frodi per oltre 100 milioni di euro sugli incentivi alle rinnovabili. Il dato è stato comunicato ieri dal generale Luciano Carta, Comandante dei Reparti Speciali della Guardia di Finanza.

Ora la vigilanza si farà ancora più serrata: ieri è stato annunciato il rafforzamento della collaborazione tra il Gestore dei Servizi Energetici e la Guardia di Finanza “per potenziare ulteriormente i controlli nel settore delle rinnovabili e dell’efficienza energetica, aumentando così la capacità di dissuasione nei confronti di atteggiamenti illeggittimi”, spiega un comunicato del GSE.

Sarà attivato un presidio fisso della GdF presso la sede del GSE e le Fiamme Gialle avranno accesso diretto ai database del GSE per avere ulteriori elementi utili ai fini delle indagini istituzionali e dello svolgimento congiunto di verifiche sugli impianti.

“Se uniamo le nostre competenze tecniche al mandato istituzionale della Guardia di Finanza riusciremo ancora meglio ad allocare in modo equo e meritocratico le risorse che l’Italia investe per la crescita e lo sviluppo sostenibile e affida al GSE”, ha dichiarato Francesco Sperandini, Presidente del GSE.

“La soluzione adottata in base all’esistente intesa, rafforzerà il presidio a tutela di un importante settore come quello del sostegno finanziario, nazionale e dell’Unione Europea, alle energie rinnovabili e all’efficienza energetica”, gli ha fatto eco Carta.

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