Energia pulita, il fondo di Bill Gates, Zuckerberg e Co. e la Mission Innovation

All'apertura della Cop21 due annunci importanti per gli investimenti nell'innovazione per le energie rinnovabili: Gates, Zuckerberg, Branson e altri 24 nomi illustri del capitalismo mondiale lanciano un nuovo fondo, mentre con Mission Innovation 20 nazioni si impegnano a raddoppiare gli sforzi.

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L’annuncio non a caso arriva in coincidenza con l’apertura, oggi a Parigi, dei lavori della Cop21, la ventunesima conferenza delle parti per la lotta al global warming della UNFCCC: Bill Gates e altri 19 nomi illustri del capitalismo mondiale lanciano un nuovo fondo per investire in ricerca e innovazione nelle fonti rinnovabili, nell’efficienza energetica e in genere in tutte le tecnologie che possano aiutarci a rallentare i cambiamenti climatici e a gestirne le conseguenze.

Il gruppo si chiama Breakthrough Energy Coalition, e si pone l’obiettivo primario “di accelerare il più possibile i progressi nell’energia pulita facendo nel contempo profitto”.  Non c’è ancora un obiettivo economico quantificato, ma si spiega che si vuole investire su aziende emergenti e anche su tecnologie non ancora commercializzate per accelerarne lo sviluppo, in un ampio spettro di settori, che vanno dall’energia ai trasporti fino all’agricoltura (si veda sotto in allegato il breve documento redatto da Bill Gates sull’importanza degli investimenti in innovazione energetica).

Tra i miliardari famosi che hanno aderito all’iniziativa (alcuni anche a capo di aziende che faranno storcere il naso a qualcuno), il Ceo e fondatore di Amazon.com Jeff Bezos, Mark Zuckerberg di Facebook,  il fondatore di LinkedIn Reid Hoffman, George Soros, il Ceo di HP Meg Whitman, Richard Branson della Virgin, il gigante del cemento nigeriano Aliko Dangote (l’uomo più ricco d’Africa secondo Forbes), l’industriale indiano Mukesh Ambani e il cinese Jack Ma, Ceo di uno dei leader dell’e-commerce Alibaba.

Il nuovo fondo lavorerà assieme alla Mission Innovation annunciata oggi dal presidente americano Barack Obama: un’iniziativa con cui 20 Paesi, dagli Usa all’Arabia Saudita, dalla Cina alla Germania, all’Italia (vedi mappa sotto), si impegneranno a raddoppiare i loro investimenti nella ricerca e nello sviluppo per contrastare i cambiamenti climatici dei prossimi 5 anni e a far circolare in maniera più collaborativa i risultati delle ricerche (joint statement in allegato in basso).

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